Inserita in Politica il 07/10/2017
da Direttore
Elezioni Sicilia, contro l’élite oligarchica votare i sicilianisti
«In un paese se si vuole definire democratico, l’obiettivo della politica sarebbe il massimo coinvolgimento di uomini e gruppi nel partecipare al progresso della società». Ha sostenerlo è Natale Salvo, segretario del movimento civico trapanese “Città a Misura d’Uomo”commentando la presentazione delle liste elettorali per il prossimo rinnovo dell’Assemblea Regionale in Sicilia e quindi l’avvio della prossima campagna elettorale. «Se in Sicilia ciò non accade – prosegue Salvo -, se i partiti politici non si curano del disagio evidenziato dal fenomeno dell’astensione o se, peggio, sono loro che si riuniscono in oscure riunioni “private” ed escludono dalla partecipazione dai “tavoli” delle scelte politiche uomini e gruppi, siamo di fronte ad altro sistema di governo: un governo di piccole e chiuse élite, oligarchico». «Dal fenomeno dell’astensionismo sempre più ampio – sostiene Natale Salvo -, è evidente che i siciliani hanno compreso che questo regime politico oligarchico ha il solo interesse d’operare a vantaggio proprio o dei grandi poteri finanziari e imprenditoriali e contro gl’interessi della maggioranza». «Da questo pessimo giudizio popolare non è escluso nessuno dei rappresentanti dei maggiori partiti: né chi ha governato (il presidente Rosario Crocetta e il Partito Democratico con appena 617.073 preferenze, ovvero il 13,27% degli aventi diritto che erano 4.647.159) né le altre élite, ancor meno rappresentative, di finta contrapposizione e pro-quota responsabili del malgoverno (Nello Musumeci e la sua Destra, Giancarlo Cancellieri e i suoi Cinque Stelle o i bersaniani di Claudio Fava)». «Città a Misura d’Uomo, pertanto – dichiara l’esponente civico -, si esclude dal sostegno a qualunque di queste élite oligarchiche per la prossima tornata elettorale, ma invita gli elettori a non fuggire dalle urne e protestare esprimendo il proprio voto a favore d’uno qualunque dei due candidati “anti-sistema” (i sicilianisti Roberto La Rosa e Franco Busalacchi)». «L’astensionismo, in Sicilia, si era già ampiamente evidenziato nell’ultima tornata elettorale – ricorda il segretario di “Città a Misura d’Uomo” -. Nel 2012 parteciparono al voto solo il 47,41% dei siciliani, con punte minime del 41% ad Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Agli astensionisti, il “partito di maggioranza”, occorrerebbe pure aggiungere coloro che non si sono riconosciuti in alcun candidato e han votato scheda bianca o nulla (in 178.469 ovvero il 3,84%)». Nei trascorsi cinque anni nulla è cambiato. «L’Istituto Demopolis rileva – secondo un recente sondaggio –, per le elezioni del 5 novembre in Sicilia, “un’altissima astensione, stimata al 56% degli aventi diritto”. Prevede, quindi,un’affluenza alle urne che scenderebbe dal 47% del 2012 al 44%. È chiaro che il segnale della sfiducia e dell’impotenza della popolazione cresce. Incanalare, però, la sfiducia nell’astensione vuol dire non credere più nella democrazia. Per difendere la democrazia – conclude Natale Salvo -, serve invece andare alle urne e punire l’élite votando chi è certamente fuori dal “sistema” oligarchico».
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