Inserita in Politica il 06/10/2017
da Direttore
Magistrati Onorari contro lo sfruttamento del lavoro e la riforma della Giustizia
Analogamente alle condizioni denunciate dai braccianti di Rosarno, vittime di un caporalato schiavizzante, anche i magistrati onorari si ribellano alle condizioni di lavoro imposte dal Ministro della Giustizia Orlando. Contraddicendo la propria storia di esponente della Sinistra, il Guardasigilli si è convertito a metodi di sfruttamento dei lavoratori che superano il più selvaggio liberismo britannico dell´epoca Thatcher.
La conseguente ribellione delle toghe onorarie ha portato all´ennesimo blocco delle attività giudiziarie e al rinvio di quasi tutti i processi penali pendenti avanti ai tribunali ordinari e ai giudici di pace, in migliaia di processi civili . Lo sciopero dei giudici onorari ha peraltro fatto salve le attività garantite in base alla normativa sui servizi pubblici essenziali, come i processi con imputati detenuti in custodia cautelare. L´obiettivo della protesta non è d´altronde creare disservizio ai cittadini o ai giudici di ruolo, ma sollecitare una tutela dell´intero ordine giudiziario, bersaglio dell´opera demolitoria di un Governo che, vìolando i più elementari diritti dei magistrati onorari, priva i giudici e i pm di ruolo del supporto necessario a garantire l´efficienza e l´efficacia della risposta giudiziaria e la reputazione dell´intera magistratura.
La stessa Anm dovrebbe revocare l´assenso ingenuamente manifestato a tale controriforma, che impedisce il funzionamento della giustizia.
Stupisce infatti che il sindacato delle toghe abbia aperto la strada alla definitiva istituzione di magistrati sprovvisti dei più elementari diritti previdenziali e retributivi e, per ciò stesso, ontologicamente limitati nell´esercizio della funzione giudiziaria, il cui accudimento richiede autonomia e indipendenza.
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