Inserita in Politica il 22/09/2017
da Direttore
UIL Scuola: “Se il personale docente soffre, quello amministrativo, tecnico e ausiliario non ride a causa di tagli indiscriminati che la categoria ha subito negli anni
“Anche questo nuovo anno scolastico è partito, in Sicilia, con tutti i disagi e i problemi legati, storicamente, al sottodimensionamento degli organici dei docenti e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario”: con queste parole il segretario generale della UIL Scuola Sicilia Claudio Parasporo commenta l’attuale situazione degli istituti isolani, con particolare riferimento alle assegnazioni provvisorie. “Ad oggi – sostiene l’esponente della UIL Scuola – nessun Ambito Territoriale, in nessuna provincia siciliana, ha scritto la parola fine alla loro pubblicazione : un’operazione propedeutica all’avvio dell’anno scolastico e finalizzata a coprire tutti i posti in organico di fatto, venutisi a creare e resi disponibili a qualsiasi titolo dopo i trasferimenti”. “Valga per tutti – commenta Parasporo – l’esempio di Palermo dove annualmente si creano tanti posti per le assegnazioni provvisorie: ricordiamo che a fronte di un migliaio di domande, sono rientrati soltanto un centinaio di insegnanti”. Inoltre, a preoccupare il segretario, è il carico di lavoro che, negli anni, sarebbe diventato abnorme, sia per gli ambiti territoriali che per le scuole: un disagio che, di certo, non si è affatto concluso, poiché sono più di un migliaio i posti vacanti sul sostegno, che verranno occupati in minima parte da insegnanti precari con il titolo di sostegno e, per la restante parte che rappresenta la stragrande maggioranza, da insegnanti precari privi dello stesso. I dati sulle assegnazioni provvisorie dell’anno scolastico 2016/17 per la Regione Sicilia parlano di 2.683 unità su posto comune e di 1.897 unità su posto di sostegno. “Numeri che – osserva il segretario - si ripetono ciclicamente da parecchio tempo e che probabilmente nascondono la mancata volontà di normalizzare gli organici”. “Se il personale docente soffre, quello amministrativo, tecnico e ausiliario non ride – ironizza – a causa di tagli indiscriminati che la categoria ha subito negli anni: un’azione mirata soltanto al risparmio che non ha tenuto conto né della necessità di garantire la piena funzionalità alla scuola, né della variegata complessità che caratterizza le istituzioni scolastiche: basti pensare a quello che è accaduto ad alcune realtà con più di dieci plessi, ritrovatesi con un organico ATA insufficiente a soddisfarne le esigenze”. A peggiorare la situazione, secondo Parasporo, sarebbe stata anche la novità del passaggio di ex lavoratori, dipendenti di altre pubbliche amministrazioni, al MIUR: “ciò ha creato – spiega il segretario – un ingessamento degli organici che, di fatto, ha impedito sia il trasferimento degli assistenti amministrativi che l’assunzione degli stessi”. Un passaggio non contrassegnato dalla dovuta e opportuna formazione e che ha generato malcontento sia tra i lavoratori “costretti” al transito sia tra chi legittimamente aspirava a questi posti. “Auspichiamo che l’anno 2017 -2018 – conclude il sindacalista – segni una svolta per l’adeguamento degli organici e che la Regione e i Comuni preposti alla gestione e al funzionamento degli istituti impegnino maggiori risorse per la scuola a tempo cosiddetto normale, ovvero infanzia e primaria, allineando così le nostre realtà a quelle del resto d’Italia in termini qualitativi, come promesso dall’assessore regionale al ramo Bruno Marziano”.
“Allo stesso modo ci auguriamo che il MIUR comprenda che il ruolo degli ATA è non soltanto essenziale per garantire il funzionamento degli istituti, ma anche gravoso e per nulla scontato come si vorrebbe fare credere, soprattutto alla luce dei tagli praticati negli ultimi anni”.
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