Inserita in Tempo libero il 06/08/2017
da Direttore
6 AGOSTO SI IRONIZZA E RIFLETTE SULL’EDITORIA CORROTTA CON “UN GIORNALISTA ALL’INFERNO” AL CASTELLO URSINO DI CATANIA
Sempre in moto l´azione socioculturale di Terre forti, il collettivo artistico nato dieci anni fa a Librino per fare da “ponte” fra culture diverse, fra tradizione ed innovazione, facendo dell´arte uno strumento di educazione, promozione sociale e coinvolgimento.
Torna sulle assi di un palcoscenico una acclamata commedia,un testo di ampio respiro, opera del noto scrittore e giornalista Santo Privitera. Autore che ben conosce l’editoria, e che questa critica con sagacia e sapienza. “Un giornalista all’inferno” narra di uno sfortunato – e “scomodo” – cronista alle prese con una “mission impossible”: intervistare nientemeno che il demonio!
Non è la prima volta che Belzebù fa capolino nelle regie del fondatore di Terre forti, Alfio Guzzetta (si pensi al gustoso “Il processo a Mao Tse Tung”, di prossima riproposizione), come anche il tema di un certo giornalismo perverso (ancora vivi gli echi della sua coraggiosa versione de “L’intervista” del giornalista anarchico Octave Mirbeau); non poteva quindi mancare alla proposta di Guzzetta e del suo collettivo un testo qui descritto in una nota:
«Marco è un giornalista scomodo. Per tale motivo il suo direttore, corrotto, vuole licenziarlo. Pensa di riuscirvi imponendogli una intervista a Satana. Marco, sbigottito, si ubriaca e cade in un sonno profondo. Si ritrova improvvisamente nella buca infernale, al cospetto di Satana e del suo fido segretario Filocrate. Marco, ripresosi dallo smarrimento, ne approfitta per fare la sua intervista. Intanto fervono i preparativi per il milionesimo matrimonio di Satana.
L’ingresso in scena di Marika, la promessa e bella Satanessa, seguita dalla sua inseparabile damigella Alina, interrompe l’intervista. Tra lei e Marco sembra subito scoccare la scintilla dell’amore. Nel frattempo Satana è chiamato a giudicare le anime che scendono dalla terra. Marco e Marika restano soli e finiscono per dichiararsi reciprocamente innamorati.
L’azione continua tra festeggiamenti per l’imminente matrimonio, intervista e carrellata di anime, quando irrompe in scena il direttore del giornale per il quale Marco scrive. Scoppia il “finimondo”; si scatena…”l’inferno”. Come si concluderà la vicenda? Il detto recita “Tutto è bene quel che finisce bene”. Ma con il diavolo conviene fidarsi?
La vicenda narrata, nella messa in scena, assume una dimensione surreale e si sviluppa tra l’ironico e il grottesco. Serve innanzitutto per mettere in risalto, giocandovi piacevolmente, problemi che contagiano la nostra quotidianità. Senza fare moralismi, si “scherza” su tanti comportamenti che, spesso senza accorgercene, condizionano la nostra vita».
Il tutto affidato ad un cast fresco e che rappresenta un indovinato mix di esperienza e nuove proposte: in scena vedremo Concetto Cefalà, Letizia Tatiana Di Mauro, Gaetano Gullo, Serena Guzzardi, Nino Patanè, Orazio Patanè, Francesca Privitera ed Enrico Smeraldo. Lo spettacolo è impreziosito dalle musiche originali di Giuseppe Benito Caruso. La direzione di scena è affidata alle esperte mani di Orazio Indelicato, con la regia, come detto, di Alfio Guzzetta.
L’appuntamento è al Castello Ursino di Catania domani, sabato 5 agosto alle 20.30 e domenica 6 agosto sempre alle 20.30, con biglietto di ingresso unico a €8 (ridotto €5 per studenti, over 65 e gruppi).
L’evento si inserisce nell’ambito del programma di manifestazioni “estate in città” promosso dal Comune d
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