Inserita in Cronaca il 22/10/2013
da Michele Caltagirone
Imprenditori testimoniano al processo ´Crimiso´
Oggi, nell´aula bunker del carcere di Trapani, alcuni degli imprenditori dalle cui denunce scaturì, nella primavera del 2012 l´operazione della Squadra mobile di Trapani denominata "Crimiso", hanno testimoniato in aula accompagnati da LiberoFuturo. Nel procedimento penale si sono costituite anche Addiopizzo, FAI (Federazione antiracket italiana) e Confindustria. Il processo odierno si è svolto contro l´unico imputato che ha scelto il rito ordinario mentre per gli altri 11 si sta svolgendo con rito abbreviato. "Le denunce degli imprenditori svelarono alcune estorsioni avvenute a Castellammare del Golfo - si legge nella nota di LiberoFuturo - rappresentando un primo clamoroso e significativo segno di ribellione degli imprenditori locali. Da allora LiberoFuturo ed il movimento antiracket hanno coltivato pazientemente questo primo segno di risveglio dall´inerzia e dall´indifferenza assistendo gli imprenditori lungo il percorso di ritorno alla normalità. Sono stati organizzati eventi per la sensibilizzazione alla denuncia ed al Consumo critico antiracket e si sta creando un primo nucleo di imprenditori per costituire un´associazione antiracket capace di assistere chi denuncia e soprattutto di convincere tanti altri a farlo. Il nostro principio ispiratore è che a denunciare devono essere tutti. Riteniamo, infatti, che fino a quando avremo un imprenditore disposto a pagare e non denunciare il pizzo, ci sarà un estortore pronto a chiederlo. Se a Castellammare abbiamo imboccato la strada giusta per liberarci dal racket - conclude - come testimonia la denuncia del presidente di Confindustria di agosto, rivolgiamo un appello a tutti gli imprenditori della provincia di Trapani affinch´ trovino il coraggio di ribellarsi anche loro sapendo che lo stato è in condizione di difenderli e che il nostro movimento non li lascerà da soli".
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