Inserita in Cronaca il 07/02/2013
da redazione
Per San Giuliano un aiuto concreto dalla Caritas
La scorsa settimana chiudevamo con un focus sul quartiere San Giuliano. Dicevamo che una minoranza presente sul territorio faceva rumore e autorizzava tutti noi ad imbrattare le pagine di cronaca nera con questo o quell’altro reato commesso da questo o quel protagonista sempre più giovane. Eppure in quell’humus di criminalità c’è chi fa più rumore. Lo fa in silenzio, come avviene spesso per le buone azioni, e si chiama Caritas. Abbiamo incontrato ancora una volta Giovanna Polizzi, delegato sindaco di Trentapiedi, responsabile Caritas parrocchiale e del centro d’Ascolto Gaspare Adamo. E’ lei che ci ha illustrato le numerose attività che vengono compiute giornalmente sul territorio.
Fatti non parole quelli che possono certificare l’impegno sociale speso per far crescere e sviluppare un quartiere “di mezzo” come quello in questione. Fatti che si riscontrano sulle piccole aziende o semplici esercizi commerciali nati in zona. Cosa c’entra la Caritas con lo sviluppo del territorio? Più di quanto si possa immaginare.
E’ della Caritas, infatti il “prestito della Speranza”. Un nome che lascia poco all’immaginazione e che vale molto. Si preoccupa, infatti di finanziare nuove attività oppure normali cittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese e, a San Giuliano, dicevamo la scorsa settimana, sono molti. Lo fa con un prestito che si differenzia in “microcredito sociale” e “microcredito alle imprese”. Il primo dà la possibilità a ciascuna famiglia di poter usufruire di un contributo fino a sei mila euro, erogabili in 500 euro mensili, o in modalità da concordarsi tra banca e richiedente con un interesse pari al 4%. Il secondo aiuto, invece, riguarda tutti coloro che vogliono avviare un’attività ma non hanno le possibilità per farlo. E’ in questo frangente che la Caritas dà più che una speranza. Dà la possibilità di finanziare fino a 25mila euro con un tasso d’interesse pari all’8%.
Dà la possibilità di avviare un’attività e di poter iniziare a pagare il prestito dopo un anno dall’avvio della stessa. Il finanziamento, infatti, viene restituito alla banca sulla base di un piano di ammortamento della durata massima di 5 anni a partire dai 12 mesi trascorsi dalla concessione. Fatti che si chiamano possibilità. Speranze che non rimangono vane.
Marina Angelo
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