Inserita in Nera il 17/10/2013
da Marina Angelo
Alcamo: sequestra figlia di un noto imprenditore per avere 10mila euro poi denuncia di essere vittima di estorsione, arrestato
E’ crollato dopo un lungo interrogatorio nel tardo pomeriggio di ieri: Giovanni Badamo, 41 anni, residente a Castellammare del Golfo, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo con l’accusa di sequestro di persona, tentata estorsione e simulazione di reato.
Era il 12 luglio scorso quando Badamo si presentava in caserma per denunciare un fatto molto grave. L’uomo riferiva ai militari dell’arma di essere seguito e minacciato da alcune settimane da due individui con accento sicuramente palermitano che, stando al suo racconto, in pieno giorno, lungo la strada ss.187 poco prima del Belvedere di Castellammare, dopo averlo superato a gran velocità con una vettura di grossa cilindrata di colore grigio, gli sbarravano la strada ponendosi di traverso sulla carreggiata.
Un racconto ricco di particolari che continuava, come riporta la nota dei carabinieri di Alcamo, con una richiesta da parte dei due ignoti soggetti, di 10.000 euro in contanti dal titolare dell’impresa dove lavorava la moglie di Badamo, pena una ritorsione nei confronti dei suoi figli.
Il Badamo temeva per i propri congiunti e senza dire nulla alla propria consorte, aveva deciso di contattare la figlia del datore di lavoro della moglie (titolare di una nota azienda di Castellammare del Golfo). Con una scusa quindi era riuscito a contattare la ragazza e, stando al suo racconto, gli aveva chiesto 10.000 euro al fine di impedire che qualcuno facesse del male ai propri cari.
Dopo essere riuscito a convincerla a seguirlo presso la propria abitazione, infatti il Badamo, le sottraeva il cellulare e la minacciava con un coltello affinch´ convincesse suo padre (titolare dell’azienda) a consegnarle la somma di denaro. L’uomo in tale circostanza, sperando di giustificarsi di tale azione, aveva detto alla giovane che era vittima di un’estorsione e che era costretto a comportarsi in tal modo per salvare i propri cari.
Dieci minuti di intensa teatralità bastavano a Badamo per convincersi che la ragazza gli avrebbe consegnato i soldi, per questo la faceva andare via. Ma la donna scossa per quanto accadutole si recava dal padre per riferirgli quanto successo ed insieme, poi, si presentavano in caserma per denunciare il fatto.
In quei frangenti Badamo, resosi forse conto che la storia del ricatto cui era soggetto non era credibile, si recava in caserma per cercare di sviare gli inquirenti denunciando la presunta estorsione patita da parte di due soggetti palermitani a lui sconosciuti.
I militari dell’Arma raccolte le due versioni dei fatti hanno interrogato il Badamo per diverse ore e dopo le numerose contraddizioni e discrepanze emerse nonch´ le contestazioni formulategli, l’uomo ammetteva di essersi inventato la storia dell’estorsione per giustificare il proprio gesto.
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