Inserita in Cultura il 21/03/2017
da Direttore
L’ANAS ha concordato di evitare la presenza a Roma dell’On.le FARAGE, per i noti problemi di sicurezza, e per evitare possibili disordini in occasione del premio internazionale organizzato il prossimo 25 marzo a Roma presso l’EMPIRE Palace Hotel.
La presidenza dell’Associazione ANAS dopo aver ricevuto informazioni, ormai note sugli organi di stampa, relative ai seri problemi di sicurezza, con grave pericolo di attentati e possibili disordini nella capitale, in occasione delle manifestazioni per il 60° Anniversario dei Trattati di Roma, con alto senso di responsabilità, ha deciso di annullare la presenza dell’on.le FARAGE in occasione della premiazione del Premio Internazionale al Merito Sociale “Arti e Mestieri” che si terrà presso l’EMPIRE Palace Hotel di Roma il giorno 25 marzo p.v.. La presenza dell’Onorevole Nigel Paul FARAGE nella capitale, avrebbe catalizzato attenzioni, aumentando i rischi per la popolazione e per la stessa manifestazione la quale sarebbe potuta essere strumentalizzata con forti ripercussioni negative sullo spirito della manifestazione e più in generale sull’immagine complessiva dell’Associazione.
Il Presidente dell’ANAS, nel ringraziare l’ On. le FARANGE per la grande disponibilità e sensibilità mostrata, ha dichiarato: “siamo certi che, se lo spirito dei padri costituenti dell’Europa non fosse stato tradito, oggi avremmo una grande federazioni di Stati d’Europa, uniti nella battaglia comune, per fronteggiare la grave crisi economico finanziaria che affligge le popolazioni. Per questo – continua il Presidente – al momento constatiamo amaramente che gli Stati che compongono l’Unione non hanno un “linguaggio” comune”. In fine - conclude il Presidente ANAS, usando una metafora - “ è come se si fosse organizzato un torneo di calcio tra i più grandi stati e alla fine invece di avere risultati prestigiosi, con performance da campioni, sul podio vi sono giocatori amareggiati in un contesto desolante”.
Questa è l’Unione Europa di oggi, nata per favorire il sistema economico finanziario e mantenere la pace tra i popoli, invece ci si trova difronte alla più grave crisi morale, economica e sociale del dopo guerra, con un tasso di disoccupazione oltre ogni ragionevole sopportazione, senza alcun progetto e senza idee per superare lo stato di stallo in cui versa.
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