Inserita in Cronaca il 07/10/2013
da Marina Angelo
Intimidazione al direttore di Sviluppo Italia Sicilia, Vincenzo Paradiso
Una lettera anonima contenente una richiesta estorsiva accompagnata da pesanti minacce è stata recapitata al direttore di Sviluppo Italia Sicilia, Vincenzo Paradiso.
La missiva, in cui gli si chiede di saldare un presunto debito di 75mila euro frutto di una tentata estorsione, è arrivata negli uffici di via Bonanno.
Ma questa non sarebbe l’unica intimidazione per Paradiso che già in passato Paradiso era stato oggetto di minacce, denunciate alle forze dell´ordine.
Nel 2005 con una telefonata a casa una voce maschile lo invitava a versare 30mila euro, mentre nel 2002 negli uffici di Sviluppo Italia Sicilia gli fu recapitata una busta contenente un proiettile.
Solidarietà a Paradiso e´ stata espressa da Saverio Romano, coordinatore nazionale di Cantiere popolare. "A Vincenzo Paradiso, direttore di Sviluppo Italia Sicilia, manager capace e persona integgerima - dice - la nostra vicinanza e la nostra amicizia, nella convinzione che le forze dell´ordine e la magistratura sapranno far luce su questo inquietante espisodio di violenza, assicurando alla giustizia i responsabili".
Si stringe attorno a Paradiso anche il gruppo parlamentare di Articolo 4 all´Assemblea regionale siciliana. "Siamo vicini a Paradiso - dicono i deputati - e pronti a sostenerlo nella battaglia contro questi metodi vili che lui denuncia fin dagli episodi precedenti ai quali lo stesso anonimo fa riferimento".
Il segretario regionale dell´Udc siciliana Giovanni Pistorio chiede che «sia fatta subito piena luce» sull´intimidazione al direttore di Sviluppo Italia Sicilia, Vincenzo Paradiso, a cui è stata recapitata una lettera anonima contenente una richiesta estorsiva accompagnata da pesanti minacce.
«Esprimo piena solidarietà a Vincenzo Paradiso che ha risposto con coraggio e fermezza all´ennesima richiesta criminale - dice Pistorio -. Le minacce contro un manager rispettato e integerrimo sono tuttavia un fatto inquietante su cui auspichiamo sia fatta subito piena luce».
Per Dore Misuraca, deputato del Pdl e coordinatore del Partito in Sicilia è «doveroso che i rappresentanti delle istituzioni e la società civile sostengano coloro che si impegnano nella amministrazione della Res Publica e, a causa della determinata abnegazione, vengono minacciati, non solo nel corretto svolgimento delle loro funzioni ma, anche, nella loro sfera privata. Tutti - conclude il parlamentare - abbiamo l´onore e l´onere di difendere i principi di legalità per risvegliare le coscienze dei siciliani e consentire alla Sicilia un riscatto morale oltre che economico».Solidarietà a Paradiso arriva anche dal coordinatore regionale siciliano di Grande Sud, Michele Mancuso, e da Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia all´Assemblea regionale siciliana, che a nome dei Democratici riformisti per la Sicilia lo invita a «proseguire il suo compito a testa alta ben sapendo che ai vili non si risponde se non con la denuncia. Chi persegue la legalità e conduce la buona battaglia per affermarla non si piega alle intimidazioni, ma reagisce dando maggiore vigore nella propria azione».
Ma al manager di Sviluppo Italia Sicilia si stringe anche la Cisl Sicilia, che esprime «Solidarietà e vicinanza umana» e manifesta «apprezzamento per il coraggio e il senso civico mostrati da Paradiso con la denuncia dell´accaduto».
«Paradiso e la sua famiglia avranno il sostegno e la collaborazione della Cisl» dice il sindacato.
Il presidente di Legacoop Palermo, Filippo Parrino, invece, sottolinea come «il tono della lettera sia molto preoccupante e conferma il clima pesante che Legacoop ha denunciato più volte e che è tornato ad aleggiare attorno al mondo delle imprese. In questo momento di crisi economica e politica la criminalità organizzata tenta di imporsi con maggiore forza, incutendo paura e utilizzando un linguaggio di violenza e morte. Ci auguriamo che i responsabili del messaggio intimidatorio possano al più presto essere individuati».
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