Inserita in Cultura il 14/02/2017
da Direttore
Trapani ancora protagonista dell’Arte Contemporanea - FRANCESCO ARECCO Il privilegio del fulmine
Nel corso del 2017 il Museo San Rocco ospiterà un ciclo di quattro mostre i cui protagonisti saranno giovani artisti contemporanei di fama internazionale. L’iniziativa fa parte del progetto Giovani Autori del Territorio (GAT) finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso dal Museo San Rocco in collaborazione con l’associazione Strada del Vino Erice DOC. Quest’ultimo nasce per coinvolgere un team di giovani professionisti under 35 incaricati di valorizzare lo spazio espositivo attraverso l’organizzazione di eventi che, interagendo con le realtà culturali del territorio, avranno come obiettivo quello di sensibilizzare ed educare all’Arte Contemporanea un pubblico quanto più ampio possibile. Il tema scelto per le mostre è Poiema dal greco “poieo = fare” e “poiesis = azione/ poesia” che, come spiega il direttore del museo Liborio Palmeri, trae la sua origine dall’idea di artista demiurgo (creatore/artigiano) e semanticamente rimanda sia al concetto stesso di creazione che a quello di poesia come motivo di ispirazione artistica. La prima mostra in programma è quella di Francesco Arecco, scultore piemontese che nel 2013 ha dato avvio, insieme alla critica Ilaria Bignotti, al Movimento di Resilienza italiana. Il forte interesse per la conoscenza dell’uomo e delle dinamiche della sua esistenza che muove la ricerca dell’artista trova spazio nelle sale del San Rocco, luogo di sperimentazione artistica che al suo interno racchiude una forte connotazione storico - religiosa. Qui, l’elemento naturalistico proprio della produzione di Francesco Arecco si fonde con le suggestioni architettoniche del Museo, attraverso installazioni dal linguaggio essenziale che con l’uso di materiali come il legno e la pietra alludono alla funzione presente e passata dell’edificio. Ad eccezione di due, le venti sculture in mostra sono pensate e create appositamente per il luogo ospitante (site specific). La mostra inizia nei locali espositivi al piano terra e si apre con un breve video realizzato dal filmmaker Alessio Genovese che vuole rendere presente l’artista e introdurne il pensiero. Si intraprende poi un cammino volto alla conoscenza della poetica di Francesco Arecco, dalle Casse di Vento ai Trittici, da Il Meccanismo dell’Amore a Le Briciole (Opera esposta al Chiostro del Bramante all´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e nel Padiglione Vaticano in Expo 2015) che raccontano di esperienze comuni e pregresse ma anche di influenze e suggerimenti tratti dal contesto che hanno dato vita ad opere come: Tabernacolo, Limosina, Noè. La mostra termina con un’installazione sonora che accompagna il visitatore lungo le scale che portano al solaio, dove sarà collocata l’opera In campana - Nascondimento. ___________________________
La mostra di Francesco Arecco “Il privilegio del fulmine” sarà inaugurata il 25 febbraio 2017 alle ore 19.30, presso le sale del Museo d’Arte Contemporanea Oratorio San Rocco alla presenza di autore e curatori. ____________________________________________
Le parole del curatore: “Sono felice che si realizzi il progetto della mostra di Francesco Arecco. In realtà avevamo pensato a lui per il San Rocco già quattro anni fa, quando del suo lavoro ci aveva parlato il nostro amico Andrea Dall´Asta. Francesco aveva da poco vinto il premio Rigamonti San Fedele di Milano; da allora di strada ne ha fatta. Nel momento in cui è andato in porto il progetto GAT pensavamo che fosse ormai difficile farlo venire in Sicilia e invece ha accolto con entusiasmo la nostra proposta. Parte con lui POIEMA, serie di quattro mostre che si propongono di indagare sul processo creativo dell´artista. E per il "San Rocco" Francesco Arecco costruisce delle opere quasi tutte realizzate nell´occasione della mostra; esse ci danno la possibilità di conoscere meglio la sua poetica. Ma già forse il titolo che lui ha scelto, Il privilegio del fulmine, apre uno “squarcio” sul suo modo di concepire se stesso di fronte al suo lavoro. Noi pensiamo che il “fulmine” sia proprio il processo mentale che porta l´artista a costruire la potenza espressiva delle sue opere per l´imprevedibile connessione di diverse situazioni, così come il fulmine scarica la sua potenza, suo malgrado, per il modo in cui forze elettriche dell´atmosfera lo generano e lo lanciano con la sua energia. Il privilegio di essere artista nasce da quell´atto creativo, leggero e potente, che gli permette di guardare dentro la realtà delle cose allo stesso modo del fulmine che, come dice lo stesso artista, può «vedere dentro agli alberi come è il legno come nessuno lo vedrà mai - aperto di fresco. Né ossidato (legna da ardere) né mummificato (legno d’opera), ma carne viva degli alberi». Siamo convinti che il lavoro di Francesco sarà per noi come il suo fulmine, capace di farci guardare la carne viva di quello che siamo, con immediata semplicità, senza sovrastrutture".
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