Inserita in Salute il 30/08/2016
da Giusy Modica
BENDAGGIO FUNZIONALE
Col termine bendaggio funzionale identifichiamo l’applicazione di tessuto adesivo, elastico o rigido, che supporta l’articolazione o i tessuti molli e ne riduce la mobilità. Esso può essere utilizzato immediatamente dopo l’infortunio, durante la riabilitazione o come azione preventiva. Nello sport esistono bendaggi articolari, utilizzati a sostegno delle strutture capsulolegamentose stabilizzatrici passive delle articolazioni, e bendaggi muscolari, utilizzati a sostegno delle strutture muscolari e/o tendinee. Il bendaggio funzionale, dunque, svolge ruoli preventivi, terapeutici e riabilitativi. I bendaggi preventivi vengono utilizzati normalmente per la gara e l’allenamento e hanno la precisa finalità di proteggere le strutture potenzialmente più vulnerabili da specifiche sollecitazioni patomeccaniche. I bendaggi terapeutici vengono usati per il trattamento di lesioni traumatiche acute o microtraumatiche croniche, in cui il danno anatomo-patologico è contenuto o assente, con il fine di ottenere la guarigione clinica della lesione evitando l’immobilizzazione totale. Infine, i bendaggi riabilitativi vengono utilizzati nella fase di recupero dell’atleta, quando cioè, ottenuta la guarigione della lesione (indipendentemente dalla gravità e dal tipo di trattamento) ci si propone di ottenere un precoce ripristino della completa articolarità, della vigilanza propriocettiva e della coordinazione motoria, indispensabile per riportare l’atleta nella migliore condizione di forma. La funzione meccanica svolta dal bendaggio può essere: di sostegno, cui compito è quello di proteggere singole strutture da insulti patomeccanici; di scarico, cui compito è quello di ammortizzare sollecitazioni distrattive agenti sulle unità motorie; di stabilizzazione, con il compito di potenziare la funzione di contenzione di legamenti ipovalidi, insufficienti o vulnerabili sotto lo stress del carico sportivo; di compressione, col compito di esercitare un’azione pressoria che si oppone in termini fisici alla formazione di eventuali versamenti articolari o di ematomi muscolari. La tecnica del bendaggio funzionale fu messa a punto e introdotta nella fisioterapia negli anni 60, da un gruppo di ricercatori americani. Lo studio e lo sviluppo hanno permesso di codificare alcuni principi basilari che devono essere sempre tenuti presenti dai cultori della materia, per evitare di incorrere in errori di indicazione che potrebbero essere altamente dannosi. Confezionare un bendaggio funzionale è sempre una decisione medica. Può essere indicato in seguito ad un trauma distorsivo od una lussazione, dopo una lesione muscolare od una microfrattura , ma anche nel caso di edemi e gonfiori importanti. Affinché un bendaggio risulti efficace deve essere eseguito correttamente da esperti, attraverso l’uso di materiali combinati ed utilizzati in modo diversificato : bende adesive estensibili o distensibili; bende adesive inestensibili (cerotto da taping); compresse di gomma schiuma di diverse forme e dimensioni; salvapelle, il cui uso è però riservato solo a quei rari casi in cui è accertata una intolleranza cutanea da contatto o da allergia ai materiali adesivi o ai tessuti che compongono la trama di base delle bende; maglia tubulare distensibile di rifinitura.
Palermo 30 Agosto 2016 Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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