Inserita in Salute il 11/08/2016
da Giusy Modica
SINDROME DELLA BANDELLETTA ILEO-TIBIALE
La sindrome della bandelletta ileo-tibiale, conosciuta anche come “ginocchio del corridore”, è un processo di tipo infiammatorio a carico della zona ileo-tibiale, ovvero l’ultimo tratto della fascia femorale, che compromette la stabilità della componente antero-laterale del ginocchio. Questa è una patologia molto diffusa fra gli sportivi e colpisce soprattutto i podisti (da qui il nome “ginocchio del corridore”), ma anche i pallavolisti, i calciatori e i giocatori di basket. In questi sport, spesso il carico eccessivo sui muscoli delle cosce provoca un’infiammazione, che con gli allenamenti continui e ripetitivi si intensifica. Esistono anche determinati fattori anatomici che possono facilitare lo sviluppo della sindrome, come ad esempio il varismo, la dismetria degli arti inferiori, il piede pronato ed il sovrappeso. La sindrome della bandelletta ileo-tibiale si presenta con un dolore generalmente continuo, ma non acuto, localizzato nella zona laterale/esterna del ginocchio, che tende ad accentuarsi ogniqualvolta esso si flette. La diagnosi della sindrome si basa sull’esame obiettivo che mette in evidenza dolori alla pressopalpazione nella zona del seno tarsale. Eventuali indagini strumentali non servono tanto alla diagnosi quanto ad escludere altre condizioni patologiche con manifestazioni cliniche simili; solitamente gli esami richiesti sono la radiografia del ginocchio e l’ecografia; molto raramente si ricorre alla risonanza magnetica. I trattamenti di guarigione variano in base al livello di gravità della patologia e alla tipologia di paziente. Spesso l’atleta colpito dalla sindrome della bendelletta ileo-tibiale, poiché il dolore, nonostante sia continuo, non è acuto, tende a continuare gli allenamenti, magari riducendoli soltanto quantitativamente. Questo, purtroppo, non migliora affatto la condizione fisica, ma al contrario la peggiora; pertanto è necessario un vero e proprio periodo di stop, costituito di almeno 20 giorni, affiancato da una crioterapia (terapia del ghiaccio). Se in questo modo l’infortunio non si risolve, sarà necessario l’intervento di un ortopedico, che attraverso infiltrazioni, laserterapia, ecc. cercherà di debellare il disagio. Sono rari quei casi dove è opportuno intervenire chirurgicamente.
Palermo 11 Agosto 2016 Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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