Inserita in Politica il 14/07/2016
da REDAZIONE REGIONALE
CRISTALDI: ALLA REGIONE NON BASTANO 6 ANNI E 4 MESI PER UNA GARA D’APPALTO
“La nostra Amministrazione ha posto in essere tutto quanto di sua competenza per l’escavazione del Fiume Mazaro, ma nonostante gli sforzi fatti e le innumerevoli conferenze di servizio che si sono succedute in questi anni la Regione non si decide a sbloccare i lavori. Sono passati 6 anni e 4 mesi da quando l’opera di escavazione è stata inserita nel piano di ripartizione Stato-Regione, era il 2010, ma ancora nulla. Le continue rassicurazioni che sono giunte dal Commissario Straordinario per effettuare i lavori purtroppo non hanno avuto seguito. Riteniamo un ulteriore prolungamento dei termini per l´avvio dell´appalto dei lavori, gara peraltro già espletata, un danno non solo per la possibile perdita del finanziamento già stanziato ed ottenuto dalla nostra Amministrazione, ma anche per la lievitazione dei costi che detto ritardo siamo certi potrà comportare, per l´aggravamento delle condizioni statiche della banchina portuale e la impraticabilità del porto. Il mancato intervento non fa che aggravare la già critica condizione ambientale in cui versa il sito portuale”. Lo ha detto il Sindaco Cristaldi dando notizia di aver provveduto ad inviare una lettera di messa in mora al Commissario Straordinario delegato per l’Attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e al servizio 1 Via-Vas del dipartimento ambiente per l’avvio dei lavori di escavazione del Fiume Mazaro. “Riteniamo il comportamento del servizio 1 Via-Vas dell’ARTA – ha aggiunto l’Assessore ai Lavori Pubblici, Silvano Bonanno - inammissibile, ostruzionistico ed illegittimo. I documenti sulla base dei quali il Servizio 1 avrebbe dovuto esprimere il parere – ha continuato Bonanno -, erano già stati posti all’attenzione del Dirigente del Servizio 1 fin dal momento dell´invito a partecipare alla conferenza dei servizi e avrebbe già dovuto esprimere compiutamente il parere di competenza in data 15 aprile 2015 o, al massimo, entro i 7 giorni successivi fissati dal Presidente, invece niente di tutto ciò è stato fatto. Anzi, in data 16 maggio 2016, è stato rilasciato un parere con il quale l’Ufficio ha ritenuto ‘al momento non autorizzabile l´intervento di dragaggio e di collocamento dei materiali dragati nella Colmata B sul presupposto che sia il sito del dragaggio che quello della Colmata risultino potenzialmente contaminati’. Un parere – ha aggiunto l’Assessore – che non ha nessun riscontro scientifico se si considera che l’IAM-CNR ha effettuato tutte le caratterizzazioni necessarie ed avendo lo stesso ravvisato la piena compatibilità dei materiali. Siamo pronti – ha concluso Bonanno – ad informare l’Autorità Giudiziaria competente qualora dovesse persistere questo immobilismo”.
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