Inserita in Politica il 08/07/2016
da REDAZIONE REGIONALE
SCAVI A MOZIA: AL PROGETTO PARTECIPANO PURE RIFUGIATI POLITICI
Il sindaco Di Girolamo: “Università, Soprintendenza e Comune assieme per il patrimonio”
Archeologi, antropologi, ricercatori, laureandi e studenti. Tutti assieme, con la direzione scientifica del prof. Gioacchino Falsone, stanno svolgendo a Mozia un lavoro encomiabile che – oggi - ha anche una valenza sociale. La nuova campagna di scavi (la XIII) sull´isola fenicia, infatti, si caratterizza per l´impiego di alcuni rifugiati politici ospitati a Marsala. Un´intesa raggiunta il mese scorso con l´Amministrazione comunale e il “Consorzio Solidalia” che gestisce il centro Sprar di contrada Perino, poi seguita da un Protocollo d´Intesa con il quale l´Università di Palermo ha potuto avviare al lavoro negli scavi cinque giovani immigrati. A loro – provengono da Senegal, Gambia, Liberia e Pakistan – è stato tributato il grazie da parte di tutti gli intervenuti a Mozia per l´illustrazione dell’attività della “Missione archeologica” coordinata dal prof. Falsone. Ed è stato lo stesso docente - che ha portato il saluto del rettore Fabrizio Micari dell´Ateneo palermitano - ad esprimere il suo apprezzamento per la collaborazione ricevuta dalla Soprintendenza di Trapani (con la quale si opera in regime di convenzione), dal Comune di Marsala e dalla Fondazione Whitaker di Palermo, dal Polo Didattico di Agrigento e dal centro Sprar di Marsala, rispettivamente rappresentati dalla Soprintendente Paola Misuraca e dalla dirigente Rossella Giglio, dal sindaco Alberto Di Girolamo e dall´assessore alla Cultura Clara Ruggieri, dal segretario Generale Maria Enza Carollo, dal prof. Lucio Melazzo e dalla presidente Maria De Vita. Unanime l´apprezzamento per il lavoro realizzato da tutta l´equipe, nonché per “la riconfermata sinergia tra Università ed Enti pubblici” (Misuraca) e la “valenza scientifica dei risultati” (Giglio). Ma è stata anche sottolineata “l´importanza di Mozia per la città di Marsala” (Ruggieri) e la “necessità di fare rete tra le Istituzioni, utile altresì per far emergere professionalità e competenze dei nostri giovani” (Di Girolamo). Infine, ai ringraziamenti della d.ssa De Vita (“leggo l´entusiasmo negli occhi di ciascun rifugiato, felici di avere avuto questa costruttiva opportunità”), è seguito il sopralluogo negli scavi, i cui risultati sono stati illustrati dalle archeologhe Caterina Ferro e Paola Sconzo. Interessanti anche le presentazioni dei ritrovamenti da parte dell´archeologa Rossana De Simone e dell´antropologo Luca Sineo. La campagna 2016, che si conclude a fine mese, ha messo in luce una nuova pavimentazione lastricata dell´edificio dell´area J, luogo interessato all´attacco diretto contro Mozia da Dionisio di Siracusa nel 397 a.C. Tra strutture murarie alte più di due metri e realizzate nella tipica tecnica a telaio, si ipotizza anche la presenza di un pozzo. Ritrovati frammenti di terrecotte figurate, mentre è stata portata alla luce una fossa circolare con ossi di animali e ceramica arcaica, sigillata dal pavimento di età classica. Particolarmente interessante lo scavo nella necropoli arcaica, dove sono venute alla luce diverse inumazioni e cremazioni di individui di varie età, con spunti notevoli per lo studio delle pratiche funerarie e del rapporto della stessa necropoli con il vicino tophet.
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