Inserita in Cronaca il 31/01/2013
da redazione
Olio "trasparente"
La Commissione europea vuole che per l'oliva d'oliva, la trasparenza sull'origine del prodotto e l'informazione al consumatore si estenda fino alla tavola dei ristoranti, sul bancone dei bar, nei servizi di catering.
Per questo, il prossimo 6 febbraio, in occasione del Comitato di gestione per il settore, Bruxelles si prepara a presentareai rappresentanti dei 27 Stati membri a livello tecnico, una nuova proposta per introdurre regole di commercializzazione per l'olio d'oliva nel settore 'horeca'.
In particolare, spiegano le fonti, si studia la possibilità di spingere gli Stati membri a richiedere l'uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualità di olio d'oliva.
Un passo importante che oltre a apurificare il mercato, andrebbe a salvaguardare la salute del consumatore. Spesso, infatti, si trova sui supermercati un olio vecchio e rigenerato tanto da essere imbottigliato e venduto a prezzi convenienti. Ma a ben guardare la convenienza non esiste tranne per chi lo ha messo in vendita
Si tratta di un primo confronto sulla proposta e quindi non decisivo. Il progetto di proposta fa riferimento al piano di gestione dell'olio d'oliva presentato nel giugno scorso dal commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos nell'intento, tra l'altro, di migliorare sia la qualità dell'olio che le azioni di controllo, tramite misure in grado di preservare e di promuovere l'immagine di marca del prodotto europeo, ma anche per meglio proteggere e informare il consumatore.
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