Inserita in Sport il 27/06/2016
da Gabriele Li Mandri
ITALIA - SPAGNA 2-0: CONTE MANDA A CASA LE FURIE ROSSE
Ad Antonio Conte se ne possono dire di tutti i colori, ma non che non abbia il coraggio (e la pazzia) di difendere le proprie idee, anche a costo di raccogliere epiche figuracce. Fortunatamente non è stato questo il caso, anzi: la partita contro la Spagna probabilmente passerà alla storia come il capolavoro del buon Antonio. Al di là di come finirà contro la Germania ai quarti di Euro 2016.
Gli azzurri hanno infatti tirato fuori dal cilindro una partita impossibile da spiegare, con un primo tempo dominato in faccia ai campioni in carica: gli stessi che 4 anni fa ci mandarono a casa in finale con le pive nel sacco. Almeno 4 occasioni da rete, un palo colto in rovesciata da Giaccherini, un miracolo di De Gea su Pellè, a fare da antipasto al gol giunto su mischione dopo una punizione-bomba di Eder, una mezza papera di De Gea, un intervento di Giaccherini ed il tap-in finale a porta vuota di Chiellini. Tutto confuso, ma non per questo casuale: quell´Italia stava realmente umiliando le Furie Rosse, del tutto irriconoscibili.
Il secondo tempo è stato un po´ la replica sbiadita del primo, con tanti italiani boccheggianti per la fatica, ma mai pronti a mollare sul pressing sterile degli spagnoli. Che pure sono andati vicinissimi al pareggio, scampato solo grazie all´ennesimo miracolo del portiere più forte di tutti i tempi. Poi il classico contropiedone all´italiana, con un cross deviato e la girata a rete di Pellè, in perfetta copia carbone del gol segnato contro il Belgio nella partita d´esordio.
E proprio lui, Pellè, è la vera copertina di un´Italia che davvero in queste occasioni mostra il lato buono di Conte: mai mollare, sempre sgomitare. Una punta vecchio stile che fa salire la squadra a qualsiasi lancione dalle retrovie, che mena come un fabbro e che prende calcioni che manco un fantino che sculaccia un cavallo. Una specie di Ibrahimovic plebeo, che aizza le folle col sudore di sette camicie.
Certo, farebbe comunque piacere vedere un po´ di qualità ma se il materiale umano è questo, forse non avere qualcuno dai piedi dolci a centrocampo è più una fortuna che un privilegio mancato. E viste le figuracce che stanno collezionando in serie le big europee, Conte fa bene ad arrampicarsi sul tetto della panchina come una scimmia urlatrice: questa Italia è tutta sua, volenti o nolenti. E dopo stasera, merita fiducia incondizionata.
Gabriele Li Mandri
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