Inserita in Politica il 19/05/2016
da REDAZIONE REGIONALE
PA: CGIL CISL E UIL, PARTITA LA MOBILITAZIONE DEL PERSONALE DEL MIUR
Carenza di organico attorno al 40%, ´serve dignità per i lavoratori´
Roma, 19 maggio - È partita oggi la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa hanno promosso una giornata di protesta, indicendo assemblee in tutti i posti di lavoro del Miur, registrando “una grande partecipazione da parte dei lavoratori. L´iniziativa è stata organizzata contro le mancate risposte del Governo - fanno sapere i sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil - di fronte alle richieste di nuove assunzioni, indispensabili per fermare la deriva dei servizi della scuola pubblica. Con i continui tagli alle risorse e il blocco prolungato del turnover, le condizioni di lavoro del personale del Miur sono davvero insostenibile”.
La carenza di organico di questi uffici “è strutturale e diffusa”, denunciano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa. “Si aggira attorno al 40% mediamente. In Campania e nel Lazio ad esempio abbiamo un indice di scopertura dall´organico fissato per legge del 37%, con, rispettivamente, 306 e 227 lavoratori negli Uffici Scolastici a fronte dei 483 e 360 previsti. Una carenza questa che si ripercuote sui carichi di lavoro e sull´impossibilità di rispettare le scadenze organizzative, dovendo coprire 1022 scuole in Campania, con un totale di alunni superiore ai 900.000, e 742 nel Lazio, frequentate da 740.000 studenti”, continua i sindacati dei servizi pubblici.
“Ben peggiore, però, è la situazione di regioni come la Toscana e la Lombardia, - dichiarano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa - in cui la carenza organica è del 45% nella prima e, addirittura, di quasi il 52% nella seconda. In questi territori, a fronte di un indice di scopertura organica di molto superiore alla media, gli Uffici Scolastici regionali si occupano di 492 istituti scolastici e quasi 500.000 studenti nella prima e ben 1154 scuole e più di un milione di studenti nella regione lombarda”.
Per queste ragioni, fa sapere il sindacato dei servizi pubblici della Cgil, “continueremo la mobilitazione finché non avremo dal Governo risposte concrete per la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del Miur e per un miglioramento sostanziale dei servizi per la scuola pubblica. Vogliamo una ´Buona scuola´, non una ´scuola alla buona´”, concludono i sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil.
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