Inserita in Sport il 22/04/2016
da Gabriele Li Mandri
MILAN-CARPI 0-0: HAKA O HARAKIRI?
(Foto: Gazzetta)
Certo che non esiste niente di così sorprendente come la Serie A, in grado di slogare le mascelle di mezza Italia persino in una banalissima serata di un giovedì qualunque. Soprattutto quando si ritrova protagonista, suo malgrado, il Milan 2015/2016: una squadra allo sbando supportata da una società che, a dispetto della crisi nera e delle prese per i fondelli di Mister Bee, si ostina a voler introdurre le novità più geniali nel mondo del calcio.
Così, dopo il drone utilizzato durante gli allenamenti da Brocchi ed i tentativi di Mario Balotelli di abbatterlo a pallonate (ma senza successo), ecco la folgorante illuminazione: assumiamo un coach di rugby (tale John Maori) e utilizziamolo per infondere fiducia nei giocatori rossoneri. Poi portiamolo in conferenza stampa e copriamolo di ridicolo affiancandogli un traduttore con la mimica di Ridge di Beautiful. E già che ci siamo, uccidiamo il residuo amor proprio dei tifosi organizzando una folle Haka nel prepartita di Milan-Carpi.
Per i pochi che hanno avuto il coraggio di accendere la Tv e sintonizzarla sul pre-partita, probabilmente il seguito di questo articolo risulterà scontato come gli uno-due fra Bacca e Montolivo. Per chi invece non ha avuto la possibilità o il coraggio di farlo, ecco che questa storia potrebbe sembrare una favola inventata da Jack Nicholson in "Qualcuno volò sul nido del cuculo". Ed invece è tutto vero.
Poco prima del calcio d´inizio sono scesi in campo 11 attori vestiti con la maglia milanista, costringendo i giocatori del Carpi a schierarsi di fronte a loro, mentre improvvisavano un tristissimo balletto ispirato alla famosa Haka del rugby. Come se i poveri carpigiani non avessero già i loro problemi. Ma la cosa ancor più deprimente è che, da quanto filtrato nell´ambiente, non si è trattato di un reale tentativo di spaventare gli avversari (...) o di gasare i milanisti. No, era una semplice trovata di marketing per pubblicizzare una crema per la pelle. Ripetiamolo: una crema per la pelle.
Ed in effetti non si era mai vista una squadra idratata come il Carpi, in grado di far scivolare via 90 minuti di orrore senza battere ciglio, e senza mai entrare in difficoltà di fronte ad un Milan povero povero che, oramai, dimostra tutte le rughe di una società allo sbando e tremendamente invecchiata. Forse sarebbe stato meglio ingaggiare uno dei tanti presunti investitori asiatici ed improvvisare, piuttosto che una Haka, un Harakiri. Oppure semplicemente alzare le mani al cielo e dire: signori, noi ci arrendiamo all´evidenza.
Gabriele Li Mandri
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