Inserita in Cronaca il 25/07/2013
da redazione
Pellegrino ´alle nuove generazioni almeno una garanzia: i genitori ci saranno sempre´
Fare. E’ di questo che il nostro Paese ha bisogno. Lo sanno tutti. Lo sappiamo tutti. Tanto da aver attaccato il verbo ad un ddl che, alla Camera ha ottenuto la fiducia (427 sì e 167 no). E’ tempo di snellire il più possibile la burocrazia, le scartoffie accumulate qua e là ed agire. Lavorare per obiettivi. Come se fossimo una grande azienda. Oppure una grande famiglia. Il Decreto del Fare, tra le altre, prevede anche delle misure per smaltire l’arretrato della giustizia.
Torna la condizione di procedibilità del tentativo di mediazione nelle controversie civili e commerciali. La modifica legislativa conferma come la mediazione sia destinata a rivestire un ruolo sempre maggiore nella gestione del contenzioso del nostro paese. Quella della mediazione a Trapani è una prassi che è riuscita a snellire, e non di poco, il lavoro all’interno dei tribunali «Sono circa più di 600 i casi civili e commerciali di cui ci siamo occupati» ci spiega il dottor Riccardo Pellegrino responsabile dell’Area formazione “Conciliazione Adr” (dall´acronimo inglese di Alternative Dispute Resolution) che adesso, si appresta ad allargare il campo d’azione: offrire consulenza alla famiglia .
Lo scorso 10 luglio, infatti, Pellegrino ha incontrato il Presidente del Tribunale di Trapani, Roberto De Simone, per presentare un progetto che è stato accolto e condiviso tanto da essere pronto a partire dal prossimo autunno.
A gestirlo sarà un team di mediatori qualificati esperti in discipline giuridiche e socio-psicologiche che aiuterà le coppie a riorganizzare le proprie relazioni familiari attraverso soluzioni specifiche e personalizzate per i singoli casi, garantendo tempi ridotti, costi certi e di gran lunga inferiori rispetto a quelli normalmente sostenuti per le separazioni giudiziali.
Come lavorerete nello specifico sia con il tribunale, sia con le famiglie?
Promuovendo l’istituto con giornate di specifica formazione e creando “buone prassi” giudiziali anche in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Trapani, con l’unico obiettivo di ridare funzionalità alla prima udienza di comparizione dei coniugi nei procedimenti di separazione. Cercheremo di indottrinare le nuove generazioni ai metodi ADR i quali potranno seguire al polo Universitario di Trapani, alla facoltà di Giurisprudenza, la materia di Diritto della Mediazione fortemente voluta dal Prof. Silvio Mazzarese e del quale il sottoscritto è il cultore alla materia.
Alle famiglie dedicheremo incontri e attività di informazione che auspichiamo concertare con le scuola, le associazioni e la diocesi di Trapani…
Perchè avete pensato ad un progetto volto alla famiglia?
L’aumento vertiginoso di separazioni e divorzi e di procedure di conviventi che si contendono i figli ha da decenni trasformato il diritto di famiglia in una materia particolarmente specialistica e difficile. Ovviamente non soltanto la fase patologica del matrimonio è materia dell’avvocato matrimonialista, risultando altresì necessario il contributo di competenze professionali provenienti da altri ambiti, quali quello psicologico e sociologico. Infatti, in materia di famiglia, l’avvocato è chiamato ad assistere le parti nella dolorosa e difficile rielaborazione delle relazioni interpersonali più intime, destinate a non poter essere ridotte ad una mera regolamentazione di “rapporti credito-debito” Da sociologo posso affermare che: “la materia familiare è pericolosa” Tra le mura domestiche ci sono più morti ammazzati all’anno di quelli prodotti dalla Mafia. Ecco perch´ chi opera nel nostro team dovrà essere necessariamente in possesso di un titolo ufficialmente riconosciuto di mediatore familiare, preparato, prudente e corretto. Insomma una separazione etica e intelligente, senza tragedie e risparmiando atroci sofferenze ai minori. I figli, ecco un nodo centrale di questa nostra rivoluzione. In una società fragile e precaria, che non riesce a dare prospettive alle nuove generazioni, dobbiamo riuscire a dare almeno una garanzia: IL FATTO CHE I GENITORI CI SARANNO SEMPRE.
A quanto esattamente ammonta il numero dei matrimoni e dei divorzi in provincia?
Non ho ancora un dato relativo al panorama trapanese ma ne posseggo uno più ampio a livello nazionale.
I matrimoni celebrati in Italia nel 2011 sono stati 230.613 e poco più di 217 mila nel 2012, registrando un calo di 30 mila nozze in un solo anno. Se il mezzogiorno resiste tranne la Campania, le regioni ad aver subito un maggiore calo di “si” sono il Lazio, la Lombardia e la Toscana
Parallelamente a questa flessione di nozze assistiamo, e purtroppo questa volta il dato riguarda tutto il Paese, all’incremento delle crisi familiari.
Se nel 2000, infatti, si verificavano in media circa 158 separazioni e 80 divorzi per 1000 matrimoni, undici anni dopo il dato sale rispettivamente a 297 separazioni e 181 divorzi ogni mille matrimoni.
M.A.
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