Inserita in Cronaca il 19/07/2013
da redazione
I dati dell´esercitazione Airsubsaresx 2013
15 unità navali della Guardia Costiera, 5 di altre Forze di Polizia (CC – PS – GdF – Pol. Pen. e VV.F), 2 mezzi aerei Guardia Costiera ed Aeronautica Militare, 2 nuclei sommozzatori Guardia Costiera e Croce Rossa Italiana ed infine 5 mezzi navali privati (1 rimorchiatore della SOMAT, 2 Aliscafi della Compagnia delle Isole e 2 Catamarani della Ustica Lines), è questo lo sforzo operativo messo “in mare” ieri, nell’ambito della esercitazione organizzata e coordinata, su incarico del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso in Mare (M.R.C.C.) individuato nel Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, dal Centro Secondario di ricerca e soccorso - 12° M.R.S.C. - di Palermo, esercitazione complessa di soccorso ad aeromobile incidentato in mare, denominata “AIRSUBSAREX 2013”, svoltasi nelle acque antistanti Trapani, con l’obiettivo di testare, con il massimo realismo possibile, l’organizzazione dei soccorsi in mare ed a terra in caso di aeromobile incidentato in mare ed attuare le procedure previste dal Piano di emergenza elaborato dall’M.R.S.C. di Palermo.
Per far fronte allo scenario ipotizzato che vedeva un aereo passeggeri, modello SAAB-2000, proveniente dall’aeroporto di Pantelleria e diretto a Trapani, con a bordo 35 passeggeri e 3 persone di equipaggio, che per avaria e spegnimento dei motori aveva effettuato un atterraggio di emergenza facendo perdere il proprio segnale sul radar con l’ultima posizione rilevata a circa 9 miglia ad ovest dell’Aeroporto di Trapani, sono state allertate e inviate sui luoghi i mezzi aereonavali di soccorso della Guardia costiera nonch´ quelli di altri Organi/Enti dello Stato /Carabinieri – Polizia di Stato – Guardia di Finanza - Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco/Arenonautica Militare ) e la Prefettura di Trapani e la SORIS di Palermo per l’attivazione delle strutture sanitarie in grado di ospitare l’eventuale arrivo di traumatizzati e feriti.
In relazione all’evento simulato sono state portate a termine le seguenti fasi:
Ricerche e soccorso aeronavale per l’individuazione di eventuali naufraghi superstiti, eventuali corpi e relitti dell’aeromobile, condotta dai mezzi aerei e navali nelle diverse aree di ricerca ove si è ipotizzato fosse avvenuto il crash, con l’impiego di reali oggetti (boe, fusti in plastica, giubbetti di salvataggio, mascherine) da ricercare che hanno simulato rottami, resti dell’aereo e persone; Recupero dei naufraghi, circa 40 persone volontarie (messe a disposizione dal Dipartimento della Protezione civile della Regione Sicilia – Servizio per la Provincia di Trapani, dalla AIRGEST di Trapani – hostess e steward della Ryan Air e personale dell’Ufficio operazioni AIRGEST - e della CRI di Trapani), che è stata svolta, per ragioni di sicurezza e per l’incolumità degli stessi, più sottocosta, nello spazio di mare compreso tra Punta Nubia e Punta Tramontana. Tecnicamente è stato eseguito dagli elicotteri il “verricellamento” per il recupero e trasporto dei traumatizzati mentre il restante numero di naufraghi è stato recuperato con le unità navali, e con l’assistenza di sommozzatori in acqua. Sono state, altresì, aperte 3 zattere di salvataggio in dotazione alle motovedette CP di U.C.G. Trapani; Lo sbarco dei naufraghi nel Porto di Trapani per le unità navali e, per i mezzi aerei, presso l’Aeroporto di Trapani.
La Prefettura di Trapani, ha pianificato gli interventi di soccorso a terra, allertando gli Enti necessari per l’assistenza e il soccorso dei naufraghi. E’ stato istituito il Centro di Coordinamento Soccorsi(CCS), presieduto del Prefetto e composto dai rappresentanti delle Forze dell’ordine e degli Enti e Amministrazioni funzionalmente competenti alla gestione dell’emergenza. Presso la sala Operativa della Prefettura, sono stati convocati anche i referenti di quelle funzioni di supporto ritenute necessarie in relazione alle notizie ricevute e alle richieste di intervento pervenute dal luogo del crash aereo. Infine è stata approntata anche la postazione radio dell’A.R.I. per garantire l’eventuale raccordo con gli operatori in loco. Sono state, quindi, allestite sulla banchina portuale, a cura della Protezione Civile e delle Associazioni di Volontariato, diverse tende per l’accoglienza naufraghi, un Posto Medico Avanzato (PMA), e garantito il necessario supporto psicologico e logistico, ove i naufraghi, una volta sbarcati, sono stati sottoposti a triage e quindi condotti presso il presidio ospedaliero “S. Antonio Abate” di Erice Casa Santa a mezzo autoambulanze e/o altri mezzi terrestri messe a disposizione.
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