Inserita in Politica il 03/02/2016
da Umberto Crispo
PORTO DI TRAPANI E ACCORPAMENTO AD AUTORITÀ PORTUALE PALERMO. SALONE PRESENTA UN ATTO DI INDIRIZZO CONTRO L´INIZIATIVA DEL GOVERNO
Il Consiglio Comunale di Trapani è chiamato ad esprimere il proprio dissenso attraverso un atto di indirizzo che il consigliere comunale Francesco Salone, già intervenuto lo scorso anno quando l´ipotesi di accorpamento con Palermo fu anticipata dalla stampa, ha presentato perché sia discusso con urgenza alla prima seduta utile di giovedì 4 febbraio. «Credo sia indispensabile fare conoscere la volontà del Consiglio Comunale di Trapani, quali che siano le decisioni che saranno prese in Parlamento e dal Governo. Che almeno si sappia - afferma Salone- che la città è contraria a questa imposizione che mortifica la nostra storia e che, soprattutto, condizionerà l´economia del nostro porto. Passare sotto il controllo di un porto nostro competitore sul mercato del trasporto marittimo mediterraneo non è tra i migliori auspici di sviluppo. Già cinque consiglieri, appresa l´iniziativa, hanno assicurato che sottoscriveranno il documento. Sono convinto che il Consiglio vorrà discuterlo e spero anche approvarlo. Oltre che per le ragioni già dette anche per rompere l´assordante silenzio di questa amministrazione che in questi giorni in cui si sono pronunciati diversi esponenti politici ed associazioni non ha proferito parola. Il sindaco Damiano, silente, ci faccia sapere da che parte sta». «Auspico che le commissioni parlamentari competenti, chiamate ad esaminare il decreto legislativo, accolgano la legittima protesta che giunge da Trapani e che inducano il Governo a decretare l´autonomia del porto di Trapani. Spero - conclude Salone - voglia esprimere il suo dissenso anche il presidente della Regione Crocetta e che questa volta il senatore d´Alì si adoperi nettamente contro con fatti e non con le parole, perché l´ultima volta che è stato qui il ministro delle infrastrutture Lupi ha rassicurato gli operatori portuali trapanesi salvo beffarli con una bozza che l´attuale governo non ha modificato».
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