Inserita in Cronaca il 26/01/2013
da redazione
Sempre meno artigiani attivi
La crisi continua a mettere il cappio al collo soprattutot alle piccole imprese. La denuncia di Orazio Bilardo, presidente provinciale di Confartigianto Imprese, è forte e chiara: “Tra tasse sul lavoro, Imu e Tares la pressione fiscale si avvicina alla soglia record del 6o%. Le piccole imprese senza un intervento deciso ora rischiano di chiudere i battenti”.
Confartigianato, componente di Rete imprese Italia, lancia pertanto la mobilitazione in tutta la provincia di Trapani.
“Le piccole imprese, continua Bilardo, hanno tenuto duro in questi anni di crisi ma senza un intervento deciso della politica ora rischiano di chiudere i battenti, anche per questo aderiremo lunedì prossimo alla mobilitazione lanciata da Rete imprese Italia. La politica non metta in liquidazione le imprese è Io slogan scelto dai vertici nazionali di Confartigianato fatto proprio anche dalla nostra sede provinciale.”
I numeri certificano le parole, gli fa eco Francesco La Francesca segretario provinciale di Confartigianato Imprese Trapani.
“C'è stato un forte ricambio nella natura delle imprese: calano le imprese e gli occupati del settore artigiano. E per dare il senso del cambiamento e della drammaticità del periodo, nel solo 2012 la provincia di Trapani ha perso 484 imprese artigiane. L'artigianato continua ad essere la spina dorsale dell'economia ma senza interventi adeguati le pmi che finora hanno stretto i denti non possono andare avanti. Tanti clienti non pagano o lo fanno in ritardo, le banche non concedono più crediti e la pressione fiscale non fa che aumentare”.
Bilardo cita il caso dell'Imu, vero e proprio simbolo, secondo la Confartigianato Imprese Trapani, dell'ingiustizia fiscale. “Non è possibile che un magazzino che un'imprese usa per lavorare sia trattato alla stregua di una seconda case che, di fatto, è un lusso». Finora la Confartigianato ha fatto il possibile per venire incontro alle aziende promuovendo collaborazioni tra imprese, potenziando i servizi, investendo nella formazione dei tecnici e, soprattutto, impegnandosi per la collaborazione dei Consorzi Fidi di emanazione Confartigianato sul territorio del Trapanese, così da cercare di aiutare a sbloccare il credito alle imprese”.
Le richieste che gli artigiani e le piccole imprese commerciali fanno alla politica sono semplici e chiare. “Abbattimento della burocrazia, riduzione della pressione fiscale, facilitazione dell'accesso al credito, rilancio settore edile e riduzione della spesa pubblica corrente. Queste — sottolinea Francesco La Francesca — devono essere le priorità di chi prenderà in mano le redini del paese. Altrimenti si rischia il tracollo e per questo motivo parte una lettera di Confartigianato Imprese Trapani nei confronti degli attuali politici regionali e dei candidati nelle elezioni nazionali della provincia affinché siano parte attiva verso questa strada di innovazione e buon senso”.
RT
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