Inserita in Salute il 16/07/2013
da redazione
Il ministro della Salute lancia l´allarme: In rete siti pro anoressia e bulimia
«In rete sono 150mila i siti pro-Ana e pro-Mia, con informazioni distorte e pericolose, non appropriate rispetto al singolo utente, che generalmente è un giovane. C´è la necessità di intervenire sul problema». Parola del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta oggi al ministero della salute a Roma proprio ad una conferenza sui disturbi alimentari.
L´appuntamento rientra nei “Quaderni del Ministero della salute”. «Se si scrive “bulimia” o “anoressia” su google - sottolinea il ministro - appaiono moltissimi siti inappropriati, con all´interno consigli su come aggirare i controlli della famiglia, come smettere di mangiare e come perdere peso».
L´incidenza dell´anoressia nervosa - rivelano i Quaderni presentati oggi - è stimata in almeno 8 nuovi casi ogni 100mila donne all´anno, 12 nuovi casi ogni 100mila donne all´anno per la bulimia nervosa. «Così non si può andare avanti - avverte il ministro - serve un´operazione culturale e una prevenzione molto forte».
Negli studi condotti su popolazioni cliniche, i maschi rappresentano il 5-10% dei casi di anoressia nervosa, il 10-15% di quelli di bulimia nervosa e il 30-40% di quelli di binge eating disorder (Bed), il disturbo da alimentazione incontrollata. Per la Lorenzin
«non si parla mai abbastanza di questo problema, una vera e propria malattia della nostra società in cui si associa il concetto di magrezza a quello di bellezza. Quando ero ragazza io - ricorda - avere la taglia 42 voleva dire essere magri, oggi si è scesi alla 38».
L´anoressia nervosa in particolare - si legge ancora nei Quaderni - aumenta di 5-10 volte la mortalità rispetto a persone sane della stessa età e dello stesso sesso.
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