Inserita in Cronaca il 25/11/2015
da Gaetano Maria Messina
VENETO - ENNESIMA LEGGE A FAVORE DEI CACCIATORI
Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha appreso con vivo disappunto della proposta di legge n.54 che in data 25 novembre sarà discussa e presumibilmente approvata dal Consiglio Regionale del Veneto, proposta denominata ´´Appostamenti precari a uso venatorio´´. Si tratta di un progetto di legge regionale predisposto ad hoc per favorire la solita lobby venatoria, nel quale agli appostamenti sarebbero concessi ampliamenti strutturali non da poco con un passaggio da una superficie quadrata di metri 1,98 a ben 12 metri. Inoltre il progetto è privo di indicazioni che riguardano le normative vigenti in materia di stabilità e sicurezza. Ma non è ancora tutto. Le domande di autorizzazione potranno essere vergognosamente presentate in carta semplice, esenti da bollo e da qualsivoglia spesa accessoria. Fra l´altro questi appostamenti sarebbero posti lungo le rotte di migrazione, in discrepanza con la legge 157/92 che invece imporrebbe il divieto di caccia per il raggio di un chilometro in corrispondenza di valichi e crinali. Insomma ci si trova di fronte all’ennesima regalia che il panorama politico del Veneto elargisce ai cacciatori che, va ricordato, in questa regione sono circa 42mila. Un bacino di votanti rilevante e molto allettante per coloro che desiderano essere periodicamente eletti così da poter ricoprire cariche pubbliche, lautamente retribuite. Già nota per le diffide e minacce periodiche di sanzioni da parte dell´Unione Europea, la Regione Veneto va avanti per la sua strada, caratterizzata da un mondo politico oggettivamente avvezzo al voto di scambio. Un recente esempio di questa strategia acchiappa consensi è stata un´ordinanza, emanata dal sindaco di Verona Flavio Tosi, che consentiva l´uccisione dei lupi sul suo territorio di competenza. Un´ordinanza che, come lo stesso Tosi ben sapeva, era priva di senso dal punto di vista legale (il lupo è una specie particolarmente protetta e non è nella facoltà di un sindaco predisporre atti di questo genere) ma che aveva lo scopo di fidelizzare lo zoccolo duro del suo elettorato rappresentato appunto dai cacciatori. Ed è bene precisare che l´elaborazione di questa ordinanza e la sua successiva difesa davanti al TAR (al quale LNDC e altre associazioni si erano appellate) sono costate cifre consistenti, pagate ovviamente con il denaro dei contribuenti. Lega Nazionale per la Difesa del Cane prende atto, con sdegno, della situazione che si delinea con la nuova legge, innanzitutto in quanto considera la caccia un’attività inaccettabile ma anche perché ritiene eticamente disdicevole che si deliberino normative a favore di una controparte per sdebitarsi dei voti ricevuti. L´associazione auspica per il Veneto una classe politica più responsabile e che rappresenti tutti i cittadini, non soltanto quell’0,85 per cento di essi che hanno l´hobby di uccidere creature indifese.
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