Inserita in Un caffè con... il 18/11/2015
da REDAZIONE REGIONALE
PAOLO CASANO VUOLE LA LUCE ... IN TUTTI I SENSI
L’ora legale è arrivata, la luce solare è cambiata, …il buio al Villaggio Perla Marina è rimasto! Non è possibile stare al buio e tacere, non è possibile accettare tale atto di inciviltà, non è pensabile scrivere e telefonare per affermare un diritto e ritrovarsi poi ancora al buio! Che disagio, che difficoltà, che delusione, … ma ancor peggio che rabbia nel vedere che ancor più ferisce la presa in giro di chi muove i “fili” della luce. Si, la presa in giro, perché qualcosa è stato fatto dopo le mie telefonate e il mio scrivere pubblicamente: sono state accese le luci al campetto di calcio e di tennis del Villaggio, aree praticamente deserte in questa stagione!?! Ma si può dire che il problema è stato risolto mentre direi che la situazione è addirittura peggiorata? Oltre al danno c’è la beffa perché mi ero sentito rispondere che non c’erano i soldi per erogare il servizio che mancava, che si doveva risparmiare … ma se si doveva risparmiare perché allora accendere luci dove non servono? Perché far dannare coloro che pagano un servizio che non stanno ricevendo? Perché prendere in giro la gente come se quella gente non fosse in grado di vedere, capire, denunciare? Ma poi, scusate, chi se ne frega se c’è nell’Amministrazione precedente chi ha lasciato dei debiti da pagare! Ma chi se ne frega se c’è il solito e ormai conosciuto “buco” e mancano i soldi per accendere la luce nelle strade! Ma chi se ne frega delle parole che rassicurano ma non corrispondono alla realtà… Io pago regolarmente le bollette per un servizio che non ricevo! Ma perché qui non si sa mai nulla? Perché la colpa è sempre di qualcun altro? Perché siamo sempre in situazioni che in altre parti d’Italia non accadono? Sempre nel forse, sempre nel dubbio, sempre nella situazione del doversi accontentare. Ma una cosa certa c’è: ci sono persone oneste che manifestano le loro idee e i loro bisogni che non smetteranno di dire, scrivere, denunciare disservizi, pretendere diritti sapendo di rispettare i loro doveri. Altra cosa certa è che non voglio più sentire scuse, non voglio più promesse fatte di parole ma ora voglio soluzioni, voglio che si trasformino quelle parole in fatti, voglio che le belle storie vengano raccontate ai bambini mentre le verità agli adulti, voglio che su quelle “poltrone” non resti la polvere della falsità e dell’inganno, voglio che vi sia il coraggio di assumersi le responsabilità della Sicilia in cui viviamo. VOGLIO! Si, voglio! Io voglio il mio diritto di cittadino che paga, io pretendo di avere la luce dove vivo, io mi rifiuto di aspettare ancora, io sono offeso nell’essere preso in giro, io non mi fermerò, non aspetterò ancora e se servirà punterò ancora più in alto ma voglio quello che mi spetta. Non intendo che ci si possa trovare in questa assurda situazione soprattutto pensando che se non ci sono soldi per illuminare le abitazioni ci siano invece per illuminare aree dove non è affatto necessario. William Butler Yeats, un poeta, drammaturgo, scrittore irlandese affermava che “Se guardi nel buio a lungo, c’è sempre qualcosa.” Vero, se guardo nel buio vedo l’ipocrisia, l’incapacità di voler cambiare qualcosa, l’abilità del saper tradire promesse, l’indifferenza davanti ai problemi reali, la non volontà di essere uomini nuovi nel risolvere problemi antichi. Non voglio aspettare più, l’unica cosa che posso ancora aspettare è che le promesse diventino fatti. Guardo nel buio da troppo tempo oramai e quindi ora IO VOGLIO LA LUCE!
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