Inserita in Cultura il 03/11/2015
da Umberto Crispo
CONVEGNO “STRATEGIE DI SVILUPPO NELLA VALLE DEL BELÌCE: TURISMO, CULTURA, ENOGASTRONOMIA”
Il 31 ottobre 2015 si è tenuto nel complesso del Castello di Rampinzeri del Comune di Santa Ninfa (TP) il convegno “Strategie di Sviluppo nella Valle del Belìce: Turismo, Cultura, Enogastronomia” organizzato dalla Rete Museale e Naturale Belicina e nell’ambito del Festival “Sole d’autunno nel Belice 2015” promosso dal GAL Elimos. Il convegno è stato preceduto dall’inaugurazione del “Centro della cultura contadina” ubicato nello stesso complesso e finanziato a valere sui fondi del PSR Sicilia 2007/2013 del GAL Elimos ed è stato occasione anche per la consegna ai soci di nuovi pannelli informativi e ai partecipanti di materiale promozionale dei singoli musei della rete. Il convegno ha evidenziato l’approccio integrato sul territorio belicino portato avanti negli ultimi anni dalla Rete sui temi della valorizzazione del patrimonio culturale, della messa in rete dei musei, dei parchi archeologici, delle riserve naturali e della promozione delle eccellenze enogastronomiche oltre ad una riflessione attenta sullo stato e sulle future strategie di sviluppo. L’iniziativa si pone nell’alveo del Festival “Sole d’autunno nel Belice 2015” che riunisce diverse iniziative tese alla destagionalizzazione dei flussi turistici nel territorio belicino nel periodo autunnale. Attraverso i singoli interventi sono emerse le più innovative tendenze nel settore delle politiche culturali (europee, nazionali e regionali) che interessano la governance partecipata dei territori per giungere a raccontare, attraverso i soggetti che fanno parte attiva della rete belicina, il presente ed il futuro della Rete. Rosaria Mencarelli, del Ministero per i Beni e le attività Culturali e il Turismo, ha relazionato sulle ultime tendenze europee legate alla governance dei territori dal basso. Chiamando, i soci della Rete Museale e Naturale Belicina, i privati e gli Enti locali che ne fanno parte, a ragionare sulla necessità di costituire un soggetto unico che si occupi di politiche culturali, ribadendo che un progetto non condiviso risulta sterile e presto abbandonato. Rivolgendosi alla Rete e facendo riferimento al momento di transizione in atto, ha simbolicamente indicato la necessità di attraversare il guado e, mediante una forma giuridica più appropriata, da semplice associazione di volontariato divenire un attore delle politiche culturali del Belìce. Nella sala gremita, grande interesse ha suscitato l’intervento di Claudio Bocci, direttore di FederCulture, che affrontando il tema della Progettazione integrata per lo sviluppo locale a base culturale ha posto l’accento in primo luogo sulla importanza in senso lato della cultura nella creazione di una visione unitaria di sviluppo. Cultura è, infatti, al centro di tutti i documenti europei sulla Programmazione 2014-2020. Dopo uno sguardo d’insieme, Bocci riferendosi alla Rete belicina, ha espresso la convinzione che la promozione di una produzione culturale rappresentativa come quella cha sostanzia la Rete comporta uno sforzo di gestione, una necessaria trasformazione verso un soggetto nuovo. Bocci afferma: adesso serve fare “una impresa culturale per lo sviluppo sostenibile” che gestisca in maniera organizzata e competente le politiche culturali condivise. Il dott. Giuseppe Avenia, del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, ha presentato l’esperienza condotta dall’amministrazione regionale in collaborazione con il MiBACT sulla Rete belicina nella sperimentazione degli standard di rete e presentato il sistema di accreditamento e di monitoraggio dei livelli di qualità e degli standard del luoghi della cultura della Regione Siciliana. Il direttore Gianfranco Zanna ha affermato che il lavoro condivisa attivata nella campagna Salvalarte Belìce del 2009 di Legambiente Sicilia, ha dato ottimi frutti capaci di favorire la crescita di un territorio e sottolineare la bellezza dell’intera valle del Belice, fruibile soprattutto con percorsi turistici lenti che consentono una migliore fruizione. Il dott. Luca Mellina direttore dell’associazione Guide Turistiche di Trapani ha illustrato la necessità di una offerta turistica diversa che si possa integrare alle offerte di turismo prevalentemente archeologico, ed ha sottolineato che di recente un gruppo di olandesi ha chiesto di visitare il Cretto, Poggioreale Antica ed in particolare il Convento dei cappuccini a Salaparuta. Il direttore della rete, Giuseppe Salluzzo ha dichiarato la volontà di diventare la prima rete accreditata nella fase a regime del sistema di accreditamento regionale. Ha relazionato, inoltre, sulle attività che la Rete ha promosso negli ultimi mesi ed ha proposto diverse iniziative da attivare nei prossimi giorni per definire una proposta di offerta turistica nella Sicilia Occidentale con particolare riferimento al Belìce. Dichiarando che le strutture aderenti alla rete oggi hanno maggiore consapevolezza delle carenze grazie all’opportunità del percorso di sperimentazione sull’accreditamento avviato dalla Regione. Inaspettata e molto gradita dai numerosi partecipanti la proposta agli amministratori locali di Alessandro La Grassa del CRESM di Gibellina, a candidare la rete quale soggetto gestore e collettore di tutte le iniziative singole per la ricorrenza nel 2018 dei 50 anni dal terremoto che ha colpito il Belice. Tutti i relatori hanno ribadito che il punto di forza della Rete Museale e Naturale Belicina è la sua trasversalità (rete ibrida) ed il lavoro di progettazione partecipata e condivisa dimostrato dalle innumerevoli attività svolte in rete. Importanza dimostrata dalle numerose amministrazioni comunali presenti e partecipi Castelvetrano, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Gibellina, Poggioreale, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Camporeale e Partanna e dal Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa e da quasi tutti i soci privati. Il convegno si è chiuso alle ore 14 con una degustazione di prodotti tipici locali.
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