Inserita in Nera il 28/06/2013
da redazione
Evasione scolastica, 110 i casi denunciati dai Carabinieri di Trapani
Sono centodieci i genitori denunciati complessivamente dai Carabinieri nell’anno scolastico in corso per inosservanza degli obblighi d’istruzione.
Tale reato, previsto dall’art. 731 del Codice penale e dalla legge 28.03.2003 nr. 53, punisce la condotta omissiva con un’ammenda, da cui consegue anche l’impossibilità di conseguire licenze di pubblica sicurezza (dalla detenzione di armi, all’apertura di un esercizio pubblico).
L’inosservanza dell’obbligo dell’istruzione così come l’abbandono scolastico, sono reati che non destano allarme sociale, non lanciando un segnale d’attenzione alle coscienze non vengono percepiti dalla maggior parte della società civile come tali, ma giudicati come una conseguenza quasi fisiologica, che una società in continua evoluzione deve pagare. Non come fenomeno diffuso in maniera omogenea sul territorio, ma una subcultura di periferia, presente quasi esclusivamente nei quartieri più periferici o degradati della città specchio di una differenza tra classi sociali, di degrado e di emarginazione.
Nella maggior parte delle situazioni rilevate i Carabinieri, con la stretta collaborazione dei Servizi Sociali dei comuni di Trapani ed Erice, hanno riscontrato condizioni di disagio familiare, dipendenti dalle condizioni più variegate e difficili. La mappa della dispersione scolastica vede il fenomeno insistere nelle scuole medie inferiori (70% dei casi rilevati), piuttosto che nelle scuole elementari (25% dei casi rilevati) e superiori (5% dei casi rilevati).
I genitori hanno un età media tra i 30 ed i 40 anni, sono per oltre il 90% operai, ambulanti, braccianti agricoli, muratori, disoccupati, casalinghe, collaboratrici domestiche, operaie e come livello di istruzione ha conseguito il diploma di scuola media inferiore. Il 10% sono di nazionalità straniera (4% cinesi, il 4% marocchini e il 2% romeni).
I genitori, per quanto riguarda l’abbandono scolastico o la frequentazione saltuaria, riferiscono di aver assecondato la volontà dei figli, in altri la scelta è dovuta al fatto che non ritengano utile o importante dover mandare i figli a studiare per ricevere almeno una cultura di base, negando così ai propri figli la possibilità di ambire a prospettive culturali sempre più evolute e necessarie per garantire in ultima analisi un futuro migliore.
Al Comando dei Carabinieri preannunciano che tali controlli verranno svolti come di consueto anche il prossimo anno scolastico nel tentativo di arginare questo fenomeno la cui gravità, più che nei numeri, risiede negli effetti devastanti su quei ragazzi che, non venendo avviati alla scuola, si troveranno nel prossimo futuro con una pesante ipoteca da scontare e proprio per questo potrebbero essere facile preda della criminalità.
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