Inserita in Cronaca il 27/06/2013
da redazione
Trentatrè anni dopo la strage di Ustica i parenti delle vittime vogliono conoscere gli autori
A 33 anni dalla strage di Ustica, i parenti delle vittime chiedono di conoscere gli autori e, forti della "verità giudiziaria" chiedono al Governo di prendere atto delle sentenze e di cambiare atteggiamento.
«Per noi - ha detto il presidente dell´Associazione dei familiari, Daria Bonfietti, durante il suo intervento in consiglio comunale a Bologna per la commemorazione del 33esimo anniversario della strage - questo è un anniversario particolare perchè viene dopo la sentenza-ordinanza del giudice Priore, la sentenza del Tribunale civile di Palermo, la sentenza della Cassazione, che ci danno la verità, anche formalmente e in maniera definitiva» .
«Nella ricorrenza del trentatreesimo anniversario del disastro di Ustica desidero far giungere a lei, gentile Presidente, e ai famigliari delle ottantuno vittime il mio solidale e commosso pensiero». Questo è quanto si legge nel messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al Presidente dell´Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti. «La costante dedizione con cui l´Associazione da lei presieduta coltiva la memoria di quella tragica notte e delle innocenti vittime del disastro - continua il testo del capo dello Stato - richiama il dovere di tutte le istituzioni di sostenere le indagini tuttora in corso per accertare responsabilità – nazionali ed internazionali – rimaste coperte da inquietanti opacità e ombre. Sono certo che la celebrazione dell´anniversario attraverso l´installazione artistica collocata nello spazio antistante il ´Museo della Memoria´ concorrerà anche quest´anno ad accrescere la partecipazione collettiva al ricordo delle vittime e a mantenere vivo – anche sulla base della recente sentenza della Corte di Cassazione – l´impegno delle istituzioni e di tutti i cittadini perch´ si onorino i principi di verità e di giustizia. Con questo spirito, esprimo a lei e a tutti i famigliari l´affettuosa vicinanza mia e dell´intero Paese».
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