Inserita in Cronaca il 14/10/2015
da Umberto Crispo
ZIMBABWE – NIENTE GUAI PER IL DENTISTA CHE UCCISE CECIL MA NON È DETTA L’ULTIMA PAROLA
Nel luglio scorso, il dentista statunitense Walter Palmer, recatosi in Zimbabwe, mediante l’aiuto di un fattore e un cacciatore professionista, riuscì, con un trucco, ad attirare Cecil, leone maschio di tredici anni, fuori dalla zona protetta del parco nazionale Hwange, e a colpirlo maldestramente, facendolo morire dopo 40 ore di agonia. Un’enorme perdita per l’Africa e il mondo intero, vista l’importanza di Cecil, che era oggetto degli studi sui leoni svolti presso l’Università di Oxford. Il dentista e i suoi aiutanti sono stati incriminati di bracconaggio. Oggi è arrivato però un annuncio ufficiale del Ministro dell’ambiente Africano, Oppah Muchinguri-Kashiri, dove viene spiegato, che dopo le accurate indagini effettuate dal Governo e dalla Polizia, è risultato che il Palmer aveva tutti i permessi necessari per cacciare sul territorio africano e quindi non sarà condannato per bracconaggio; ma sembra che non sia finita qui perché la Zimbabwe Conservation Task Force ha già annunciato che, vista la non incriminazione del dentista, continuerà l’azione legale negli Stati Uniti.
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