Inserita in Cronaca il 25/06/2013
da redazione
Meno P.O.S. in Provincia di Trapani Anche questo simboleggia la crisi
Anche questo è specchio della crisi. Il dato è abbastanza nitido e riguarda il calo dei Point of sale (P.O.S.), le apparecchiature per effettuare i pagamenti con bancomat e carte di credito. In Sicilia, tra il 2011 e l’anno scorso hanno subito un calo del 6,56 per cento anche se di fatto questo dato è comunque inferiore al quello di nazionale che indica un calo del 7,8 per cento. Sotto questo punto di vista il calo più netto nella nostra regione riguarda proprio la provincia di Trapani dove il segno meno è addirittura del 10,19 per cento. La percentuale alta rispetto al resto dell’isola sarebbe determinata dalla chiusura di parecchi esercizi commerciali. Trapani, in questa speciale classifica, precede Siracusa (-7,90%) e Caltanissetta (-7,73%). A rilevare questa tendenza è CPP Italia, società del gruppo inglese CPP specializzata nella protezione delle carte di pagamento, che in Italia ha oltre 700 mila clienti e assicura più di 3 milioni di carte di credito.
“Le possibili cause di queste riduzioni - spiega Walter Bruschi, chairman NE di CPP Sud Europa – sono riscontrabili da un lato nella crisi economica che ha fatto chiudere molti esercizi commerciali, dall’altro in un’ingiustificata diffidenza degli italiani nell’utilizzo degli strumenti alternativi al contante, ancora utilizzato nel 90 per cento delle transazioni contro una media europea di circa il 70 per cento”.
In Italia dunque, a conti fatti e secondo l’analisi di Walter Bruschi, ci sarebbe ancora parecchia diffidenza dinanzi alle transazioni effettuate con carta di credito o bancomat e nel trapanese questa tendenza sarebbe tra le più alte visto che la nostra provincia rientra tra le prime 25 nel territorio nazionale che hanno accusato il calo dei P.O.S.
Come dire che, oltre all’innegabile crisi economica che i suoi effetti evidenti li ha fatti sentire in maniera disastrosa, ci sta anche una determinata cultura alla base e la gente preferisce ancora oggi affidarsi al caro, vecchio contante ben in vista nel portafoglio. Per quanto riguarda le altre province, proseguendo la lettura dei dati elaborati da CPP, si nota che a Catania il calo delle apparecchiature per effettuare pagamenti con bancomat e carte di credito si è attestato nell’ultimo anno sul -6,65 per cento, quarto valore nelle regione. Seguono Ragusa (-5,78 per cento), Palermo (-5,74 per cento), Messina (-5,53 per cento), Agrigento (-5,52 per cento).
Chiude la classifica Enna, che registra un calo dei P.O.S. del 4,70 per cento. “Per invertire questa tendenza – aggiunge Bruschi – sarebbe opportuno realizzare delle campagne di ‘educazione’ all’utilizzo consapevole e sicuro della moneta elettronica. Bancomat e carte di credito sono, infatti, molto più sicure del contante: in caso di furto di un portafoglio, ad esempio, il denaro sarà irrimediabilmente perso, mentre le plastic card potranno essere facilmente bloccate. Anche in caso di clonazione, poi, sarà sufficiente denunciare la propria estraneità agli acquisti fraudolenti per vedersi rimborsare le somme ingiustamente addebitate.
A tutto questo – conclude Bruschi – si lega il tema più che mai attuale della tracciabilità dei pagamenti e della lotta all’evasione fiscale”. Allargando l’arco temporale dell’indagine agli ultimi 8 anni, periodo 2004-2012, CPP fa notare che in Sicilia il numero dei P.O.S. è cresciuto del 54 per cento, settimo incremento tra le regioni italiane.
La provincia che ha registrato l’incremento maggiore è Enna (+85 per cento), che è addirittura tra le migliori 12 province italiane. Al secondo posto in regione c’è Ragusa (+58 per cento) e al terzo, a pari merito con un +55 per cento, le province di Trapani e Messina. A seguire Caltanissetta (+54 per cento), Siracusa e Palermo, ognuna con un +53 per cento, Catania (+52 per centoi) ed Agrigento (+49 per cento).
Michele Caltagirone
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