Inserita in Cronaca il 14/06/2013
da redazione
Anziani al volante, ecco come evitare il rischio d´incidenti
Bisognerebbe rivedere il detto che dice “donne al volante pericolo costante” sostituendo alle donne gli anziani. Secondo una ricerca della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) relativa a due anni fa, 5.401 persone di età superiore ai 65 anni sono rimaste uccise sulle strade e oltre 185.000 ferite.
Complessivamente i ´senior´ sono stati protagonisti negli Usa del 17% degli incidenti mortali, con una quota di tre volte superiore dei maschi rispetto alle femmine. «Queste cose non dovrebbero assolutamente accadere», ha commentato Julie Davis, il direttore del sito parentgiving.com che si occupa negli Stati Uniti delle molte problematiche connesse con la convivenza e la cura degli anziani. E per dare un fattivo contributo parentgiving.com ha lanciato una iniziativa che punta a scoprire tempestivamente se l´anziano evidenzia problemi o patologie che potrebbero avere gravi conseguenze sulla sicurezza della circolazione. Avvalendosi della consulenza di numerosi accademici (come il professor Robert Murden, docente di medicina geriatrica alla Ohio State University Wexner Medical Center e il dottor Douglas Scharre, direttore della divisione di neurologia cognitiva all´Ohio State Wexner Medical Center) Julie Davis ha realizzato un manuale che aiuta le famiglie a superare questa impasse.
In particolare lo studio suggerisce un decalogo di verifiche da effettuare, anche senza il consenso dell´anziano interessato, per valutare la sua capacità di affrontare la guida e l´eventuale esistenza di situazioni di rischio.
Parentgiving suggerisce in primo luogo di controllare se l´anziano, durante viaggi recenti in auto, ha manifestato problemi nel ritrovare itinerari che gli sono familiari.
Occorre poi controllare se l´auto presenta segni sui parafanghi e sui paraurti, evidenza di lievi incidenti o di contatti con altre auto, paletti, porte e altri ostacoli.
Tra le verifiche da fare ci sono anche quelle sulle contravvenzioni (pagate e non ´confessate’ ai famigliari) o quelle relative ad incidenti evitati per un soffio.
Altro segnale d´allarme è l´eventuale stato di ansia o di confusione che si verifica al momento di leggere la segnaletica stradale o di interpretare un avviso o un divieto.
Ci si deve preoccupare - segnala parentgiving.com - anche della guida che diventa improvvisamente lenta o, al contrario, troppo veloce.
Importante poi una verifica se il medico di famiglia o altri specialisti hanno dato parere negativo alla guida, riferendolo però al solo interessato.
Infine la valutazione deve riguardare le patologie in atto e se queste possono avere conseguenze sulle capacità di condurre l´auto, ma anche le eventuali controindicazioni dei farmaci assunti abitualmente.
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