Inserita in Politica il 13/06/2013
da redazione
Erice, scoppia la maggioranza Tranchida ai ferri corti col Pd
Tranchida e il Pd pare siano ai ferri corti. Dopo le polemiche di qualche settimana addietro, quelle che hanno visto contrapposti il sindaco e il vicesindaco Daniela Toscano (PD), martedì è stata la volta della consigliera Valeria Ciaravino che, dopo avere contestato al sindaco la modifica del regolamento comunale per l’acquisizione in economia di beni in sevizi, definendo l’intera operazione “´mangiatoia politica”, s’è vista il sindaco scagliarlesi contro usando appellativi poco carini nei suoi confronti: Tranchida, infatti, preso dalla foga, le si è rivolto dicendole di avere una “testa bacata” e che stava facendo il gioco dell’opposizione.
La delibera prevede la possibilità di elevare l’affidamento diretto degli incarichi professionali per attività di studio, progettazione, direzione dei lavori, da 20 a 40.000 euro.
La Ciaravino era contraria, così come erano contrari diversi altri consiglieri di minoranza, ed ha contestato l’atto. Nel frattempo, però, l’atto è stato approvato e c’era da approvare anche la composizione del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti. Secondo alcuni accordi che pare fossero stati ratificati nelle segrete camere del Palazzo Comunale di Erice, i tre nuovo revisori dovevano avere il beneplacito anche di pezzi dell’opposizione.
La proposta, avanzata dal presidente del consiglio comunale Ninni Romano (fedelissimo di Tranchida), non è stata gradita nè alla Ciaravino nè ad altri consiglieri del Pd fra cui il capogruppo Diego Sugamieli e il consigliere Gianrosario Simonte. All’uscita dall’aula di esponenti del Pd, a pomeriggio inoltrato, il Collegio dei Revisori dei conti è stato, quindi, nominato con l’avallo di alcuni consiglieri di minoranza fra i quali Cettina Montalto, Alberto Mazzeo e Giovanni Maltese.
La polemica, a quel punto, aveva preso il sopravvento e si è esternata in una sfilza di comunicati stampa e dichiarazioni al vetriolo da parte di Ciaravino, Sugamieli e Simonte, nei confronti del primo cittadino. “Pensavo di avere vissuto la più bassa pagina della mia esperienza politica - afferma Gianrosario Simonte - invece mi sbagliavo in quanto questo inciucione con parte dell’opposizione ha dell’incredibile e dal sapore della peggiore prima Repubblica”.
Un po’ più pesante è la Ciaravino la quale parla addirittura di “maschera di cera” da parte del sindaco Tranchida. Il quale risponde a tono e ribalta le accuse di trasformismo: “Dei tre revisori dei conti - sottolinea Tranchida - almeno due erano graditi al vicesindaco Daniela Toscano e al consigliere Valeria Ciaravino del PD.
Questo, tanto per togliere il "fard" all´ipocrisia di alcune componenti”. Sul presunto “inciucio” Tranchida sottolinea che la ricerca di una collegialità politica era stata sancita dallo stesso Partito Democratico e che “a mo’ di Penelope, viene rimessa in discussione il giorno dopo”. Per la cronaca, i tre componenti del Collegio dei Revisori dei Conti sono: Francesco Palermo , Alessandro Esposito e Francesco Murana.
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