La cerimonia, molto sobria ma profonda nei contenuti, ha avuto un carattere prettamente privato, senza l’intervento di ospiti.
Nel corso della cerimonia, a cui hanno partecipato i militari della sede e una rappresentanza di quelli in servizio presso i Comandi Compagnia di Alcamo, Mazara del Vallo, Marsala e Castelvetrano nonch´ dell’Associazione Nazionale Carabinieri e degli organismi di rappresentanza (COBAR), il Comandante Provinciale, Col. tSPF Fernando NAZZARO ha tenuto una breve prolusione e sono state consegnate delle ricompense ai militari particolarmente distintisi.
Prolusione del Comandante Provinciale in occasione del 199° anniversario di fondazione dell’Istituzione.
"Ho lungamente riflettuto sull’opportunità o meno di commemorare la ricorrenza dell’Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
La recente scomparsa di nostri colleghi, che erano ancora in servizio: il Luogotenente Mario BLUNDA, il Brigadiere Giuseppe ZACCARIA e il Maresciallo Aiutante Fabio SUMMA ha profondamente addolorato noi tutti. La morte di Mario BLUNDA e Giuseppe ZACCARIA è stata dolorosissima, anche se attesa a causa della lunga e grave malattia. La morte di Fabio SUMMA ci ha invece colto impreparati ed è stata tanto dolorosa quando inaspettata.
L’iniziale ritrosia nel voler celebrare la nostra ricorrenza a causa di una minore serenità, è stata superata dalla personale convinzione che il modo migliore di onorare i nostri commilitoni e il loro profondo attaccamento all’Istituzione deve avvenire tentando di esorcizzare e superare questo tragico momento, questa fase di diffuso stordimento, attraverso la normalizzazione della nostra attività quotidiana per proseguire con maggiore impegno e convinzione l’opera iniziata dai nostri cari colleghi scomparsi, che tanto intensamente hanno vissuto la loro missione nell’Arma. E’ una sofferenza che deve essere superata e perciò ho ritenuto che fosse giusto ricordare questo giorno importante per l’Istituzione, che noi tutti amiamo e che anche Mario, Fabio e Giuseppe hanno amato intensamente.
Per queste ragioni quest’anno la nostra Festa sarà celebrata in forma sobria, riducendo all’essenziale quell’omaggio che non può mancare in ricordo proprio di tutti quei nostri commilitoni che hanno dato la vita per l’Arma dei Carabinieri, ed in onore dei quali invito tutti i presenti ad un momento di raccoglimento.
La cerimonia odierna costituisce, come sempre, il momento più significativo nella vita dell’Istituzione ed è per me l’occasione per proporre una riflessione sull’identità stessa del Carabiniere, figura antica ma viva, dinamica ed attuale.
Il Carabiniere, oggi molto più che ieri, è un punto di riferimento per la crescente domanda di sicurezza dei cittadini, un interlocutore naturale ed autorevole per le comunità nelle quali opera.
In sintesi si può ben dire che il Carabiniere costituisce per i cittadini la garanzia per la piena esplicazione dei diritti dei singoli e per lo sviluppo del Paese.
Quindi non solo un “professionista della sicurezza”, ma un interlocutore di più ampio respiro del corpo sociale che in lui vede il rappresentante dello Stato, capace di farsi interprete delle effettive esigenze dei cittadini, che acquisisce autorevolezza in virtù della sua disponibilità a farsi carico di tali esigenze.
L’Arma, che ha l’umanità elevata a norma nel proprio regolamento, ne è sempre stata consapevole e ha costantemente dato prova di attenersi strettamente a questo “principio di umana partecipazione”.
E’ un patrimonio che dobbiamo conservare e alimentare ad ogni costo, perch´ non è stato facile acquisirlo.
Questi anni ci pongono di fronte ad una sfida forse più difficile, ma certamente costruttiva e stimolante. I cittadini chiedono maggiore sicurezza, aspirano ad una migliore qualità della vita e riconoscono in pieno il ruolo essenziale delle Forze dell’Ordine.
La sfavorevole congiuntura economica ci pone di fronte a sfide sempre più impegnative e complesse, che dovremo essere pronti a fronteggiare con determinazione e forte volontà di superarle, nella consapevolezza di svolgere un ruolo di primaria importanza per il bene dell’Arma e della Nazione tutta.
“Miei Cari Carabinieri”,
sono consapevole delle difficoltà dei compiti istituzionali che assolvete, perch´ la realtà del territorio di questo Comando è complessa, articolata e richiede un impegno totale e incondizionato da parte di ciascuno di voi.
Ed è doveroso ricordare con voi i numerosi Carabinieri che sono caduti in questa Provincia, nella Regione e nel territorio nazionale.
A loro il nostro perenne ricordo. Ai loro familiari la nostra riconoscente e affettuosa vicinanza.
La vostra dedizione e gli eccellenti risultati ottenuti testimoniano in modo concreto la costante attenzione che questo Comando Provinciale rivolge alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in un’area geografica così ricca di storia e di tradizioni, ma anche di difficoltà operative a causa della presenza di una criminalità organizzata storicamente radicata sul territorio.
Noi abbiamo il dovere di stare vicino alla gente e di offrire, sempre, risposte tempestive ed efficaci, capaci di annullare la aggressiva azione di intimidazione dei gruppi criminali mafiosi e di assicurare una serena convivenza civile, fondata sulla percezione concreta e visibile della sicurezza.
A noi Carabineri spetta il compito di garantire il controllo del territorio, stimolando anche la collaborazione della popolazione attraverso il dialogo continuo e una concreta vicinanza ai problemi della quotidianità, in particolare con la insostituibile presenza delle nostre Stazioni che costituiscono l’ossatura essenziale dell’Arma soprattutto in quei comuni in cui i Carabinieri sono l’unica presenza dello Stato, l’unico baluardo in difesa delle comunità, anche quelle più piccole presso le quali assicuriamo quella “funzione sociale” che ci vede presenti non solo per vigilare, prevenire e reprimere, ma anche quali punti di riferimento per tutte le problematiche dei cittadini.
Questa azione mi sembra ancora più importante in un momento storico in cui maggiore è la sofferenza a causa della crisi e maggiore è la necessità di una presenza rassicurante e responsabile che condivida le ansie, le paure ma anche ogni proposito di risveglio operoso.
Proprio la capillarità della nostra presenza in tutti i comuni della provincia ha consentito all’Arma di perseguire il 77% dei reati consumati, 12.200 denunce sulle 16.000 complessive.
I positivi risultati ottenuti dall’Arma nel periodo giugno2012/maggio2013, con oltre 400 persone arrestate e 3.200 persone denunciate, 90.000 persone e 61.000 veicoli controllati dalle 28.000 pattuglie svolte, nonch´ i 1.300 interventi eseguiti a seguito di richiesta al 112, rappresentano una concreta testimonianza che state lavorando bene, con straordinario impegno e apprezzato senso di responsabilità. Nonostante il nostro impegno quotidiano sono in aumento i reati predatori e quelli, che io ritengo particolarmente odiosi – quali rapine e furti in abitazione, violenze in famiglia e sui minori – sui quali stiamo concentrando molte risorse.
Anche contro la criminalità organizzata è stata operata un’attività attenta, onerosa, puntigliosa che ha tenuto conto dell’analisi complessiva eseguita nel tempo sulle modalità e sulle forme della presenza mafiosa sul territorio e il progressivo condizionamento delle attività imprenditoriali locali.
Nel periodo considerato sono state perseguite 3 associazioni di tipo mafioso, arrestate 6 persone e denunciati 38 soggetti per associazione mafiosa, concorso esterno, estorsione, intestazione fittizia di beni, fattispecie delittuose tutte aggravate dal metodo mafioso. Rimane una priorità l’aggressione ai patrimoni illeciti e l’attività svolta in tale contesto ha consentito finora di sequestrare il capitale sociale e il relativo compendio aziendale di 6 società, per un valore stimato di circa 11 milioni di euro, nonch´ di inoltrare numerose altre proposte di sequestro beni per un valore di circa 35 milioni.
Per le più significative operazioni di servizio saranno oggi premiati alcuni di voi, ma la lotta è solo all’inizio. Il controllo del territorio non può che appartenere allo Stato.
L’attenzione sarà quindi massima su tali fenomeni e su quelli collegati o derivanti dalle attività illecite di altre forme di criminalità, come quella transnazionale.
Bene. Sono questi i nostri propositi, questo l’impegno per il futuro.
Questa la determinazione di una Istituzione che mette oggi il sigillo d’inizio di un grande percorso verso la celebrazione, fra un anno, del bicentenario nel solco delle tradizioni, forte della modernità e del dinamismo proprio di un’Arma antica ma dal cuore moderno.
Grazie a Voi.
Viva l’Arma dei Carabinieri.
Viva l’Italia"
A Roma, invece, questa mattina il Comandante generale, Leonardo Gallitelli, insieme a una rappresentanza di allievi degli Istituti di formazione, incontrerà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale.
Nel pomeriggio, all´interno del Comando Generale dell´Arma, alla presenza dei ministri della Difesa e dell´Interno si terrà una breve e sobria cerimonia interna, durante la quale verranno consegnate la Medaglia d´Oro al Valor Militare «alla memoria» all´appuntato scelto Tiziano Della Ratta, ucciso a Maddaloni il 27 aprile scorso nel corso di una rapina; la Medaglia d´Oro al Valor Civile «alla memoria» all´appuntato Giovanni Salvo, morto nell´adempimento del dovere a Giugliano in Campania (Napoli) il 9 ottobre 2009; la Croce d´Onore alle vittime di atti di terrorismo e di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all´estero «alla memoria» all´appuntato scelto Manuele Braj, ucciso nel corso di un attentato ad Adraskan, in Afghanistan, il 25 giugno 2012; la Medaglia d´Oro al Valor Civile al brigadiere Giuseppe Giangrande e al carabiniere scelto Francesco Negri, rimasti feriti il 28 aprile scorso a Roma davanti a Palazzo Chigi, nonchè altre «Ricompense» ai Carabinieri che si sono particolarmente distintisi nelle attività di servizio e il «Premio Annuale» a cinque Comandanti di Stazione.