Inserita in Cronaca il 04/06/2013
da redazione
Valderice: sit-in dei precari ma per Iovino il ritardo degli stipendi era stato annunciato
Una boccata d’ossigeno l’avevano ottenuta dopo un anno di battaglie anche i trentuno precari del comune di Valderice (meglio conosciuti per le loro magliettine in scadenza), con la modifica della legge 27 insieme agli altri precari siciliani. Alcuni di loro avrebbero quasi gridato al miracolo quando venivano inseriti in un articolo denominato “36 bis” con il quale veniva introdotta la fattispecie lavorativa degli ex articolo 23 contrattisti ai sensi della legge 21 2003 e 27 2007 all’interno della finanziaria approvata con legge di stabilità del 2013. Si parlò di una scadenza prorogata a luglio, ma per loro si trattava di un riconoscimento. Di una conquista. Senza questo emendamento, infatti, non avrebbero più potuto proseguire la loro attività lavorativa pur avendone il diritto. Ma le battaglie, soprattutto di questi tempi, sono difficili a morire.
A Valderice, teatro nell’ultimo anno di numerose e turbolente proteste, è scattata l’ennesima manifestazione di “diritto” che ha visto i precari ancora una volta in prima linea: la motivazione è, questa volta, il mancato pagamento degli stipendi di maggio. Ma dall’alto del palazzo comunale il sindaco Camillo Iovino tuona «Nessuna inadempienza, si tratta solo di un ritardo di qualche giorno del quale, tra l’altro, i precari erano a conoscenza». Martedì scorso, il giorno 28 maggio, infatti, mentre un altro sit-in prendeva corpo a piazza Municipio a Valderice la notizia era stata anticipata nell’incontro tra l’Amministrazione Comunale ed i precari, «in concomitanza con l’approvazione della delibera di proroga da parte della Giunta comunale. Nessuno, ci diceva Iovino durante una telefonica, mi aveva informato della protesta in corso. Mi avevano detto che avevano preso delle ferie. Nessuno, mi ha comunicato successivamente il motivo della protesta».
E ieri in una nota il primo cittadino del paese pedemontano specifica che relativamente alla “questione precari” « la copertura del finanziamento è del 60% circa a carico del Comune, la rimanente quota a carico della Regione che recentemente ha prorogato la scadenza del contratto fino al 31 luglio prossimo». Proprio per questo, qualche settimana fa, tra le pagine di questo giornale, le magliettine blu tornate a manifestare ringraziavano l’amministrazione l’anticipo delle quattro mensilità in attesa dei finanziamenti. «Con i pagamenti dei primi quattro mesi il comune, anticipando anche la quota della Regione, ha completato la parte di copertura finanziaria a proprio carico. Oggi, spiega l’Amministrazione si attende la conferma della copertura finanziaria regionale sulla richiesta di finanziamento presentata dal comune. «Senza questa conferma non potranno essere pagati gli stipendi.
I precedenti con la Regione sono negativi: ancora il Comune attende i 280.000 euro anticipati l’anno scorso non ancora giunti nelle casse comunali. Un mancato introito che ha peggiorato il saldo obiettivo sul patto di stabilità del 2012 creando un ulteriore danno. Se c’è chi pensa di sfruttare squallidi vantaggi elettorali ha fatto male i conti, continua Iovino, mi dispiace che qualcuno abbia potuto coinvolgere il personale precario in questa protesta che molti hanno letto come inopportuno protagonismo elettorale.
Alla fine il loro stipendio sarà “assicurato” con un piccolo ritardo al contrario di molti altri lavoratori della formazione o del comparto marmifero che attendono da mesi e con molta incertezza il pagamento dei propri stipendi. Se protesta andava fatta - conclude Iovino - semmai era nei confronti della Regione e del presidente Crocetta che da una parte proroga i contratti e dall’altra con una circolare palesa che i soldi in bilancio non ci sono per tutti e saranno evasi in ordine cronologico rispetto alle istanze di richiesta da parte dei comuni».
Intanto i precari hanno bloccato, almeno per il momento, il sit-in.
M.Angelo
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