Inserita in Economia il 03/06/2013
da redazione
Al sud le banche non fanno credito
La ricerca sulle imprese del terziario del Mezzogiorno, realizzata da Confcommercio-Imprese per l´Italia in collaborazione con “Format ricerche” scatta una fotografia triste sul credito e le imprese
«Nei primi mesi del 2013, l´area di irrigidimento del sistema bancario verso le imprese del terziario del Sud Italia, che somma insieme le imprese che hanno avuto difficoltà nell´ottenere credito e quelle che non lo hanno ottenuto affatto, è risultata pari al 75,6%», contro una percentuale media nazionale «per le imprese del terziario, nel medesimo periodo, del 44,3%».
Secondo lo studio, «è diminuita ancora la percentuale delle imprese del terziario del Sud Italia che si sono recate in banca per chiedere credito: solo l´8,6% del totale ha chiesto un affidamento, un finanziamento, la rinegoziazione di un affidamento o di un finanziamento esistente».
La ricerca, presentata oggi a Bari, sostiene che, «ogni cento imprese che hanno chiesto credito, soltanto l´11,6% (contro la media nazionale del 29,6%) lo ha ottenuto secondo un ammontare pari o superiore alla richiesta. Il 34,9%, invece, ha visto accogliere la propria richiesta di credito ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto; mentre il 40,7% si è vista rifiutare la propria domanda».
L´indagine sottolinea infine che, «a fronte di un crollo della disponibilità delle banche a concedere il credito alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi del Mezzogiorno, il costo del credito è andato via via aumentando nell´ultimo periodo, sia con riferimento ai tassi di interesse, sia con riferimento alla durata dei finanziamenti e alle garanzie richieste agli imprenditori a copertura dei finanziamento concessi».
«Il 36,6% delle imprese del terziario nel Mezzogiorno prevede di ridurre il proprio personale entro luglio 2013, mentre solo il 2,1% conta di aumentare i propri organici». Secondo lo studio a risentire della difficile congiuntura economica è in particolare «l´occupazione che va male: nei primi tre mesi del 2013, il 32% delle imprese ha ridotto il numero degli addetti rispetto al trimestre precedente, a fronte di un esiguo 0,8% che invece il numero degli addetti lo ha aumentato».
«A soffrire di più - è detto - sono in prevalenza le imprese di più piccole dimensioni: le microimprese, quelle da uno a nove addetti, e le imprese del commercio al dettaglio e del turismo».
Data la contrazione della «domanda interna, peggiora anche l´andamento dei ricavi delle imprese del terziario nei primi mesi dell´anno: interi segmenti dell´offerta di beni e servizi hanno visto ulteriormente inaridirsi, a cavallo tra il 2012 e il 2013, il proprio volume d´affari con la scomparsa di migliaia di piccole imprese e la conseguente rarefazione, in alcuni casi “desertificazione”, del tessuto commerciale di interi territori».
«Le previsioni delle imprese del terziario nel Mezzogiorno, in vista della conclusione della prima metà dell´anno - conclude la ricerca - sono dunque negative: il 44,9% ritiene che entro luglio i propri ricavi diminuiranno ancora, mentre il 47,4% pensa che resteranno sostanzialmente stabili. Solo il 7,7% crede che aumenteranno»
Rimane una speranza quella che per una volta i fatti stravolgano le brutte aspettative
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