Inserita in Cronaca il 19/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
LEGA DIFESA DEL CANE - NO AL FESTIVAL DELLA CARNE DI CANE A YULIN, IN CINA
Lega Nazionale per la Difesa del Cane: Supportiamo gli attivisti che agiscono nel Paese per abolire il consumo alimentare dei migliori amici degli uomini e per sollecitare una legge a tutela degli animali.
Il solstizio d’estate che cade il 21 giugno è una giornata di lutto non soltanto per tutti gli animalisti del mondo ma per chiunque sia una persona civile e dotata di un briciolo di sensibilità.
A Yulin, città-prefettura della regione autonoma di Guangxi, nella Repubblica popolare cinese, infatti si compie ogni anno un massacro di proporzioni gigantesche che gli organizzatori chiamano con indicibile sfrontatezza Festival della carne di cane, come se si trattasse di un evento allegro e divertente. Divertente non lo è sicuramente per le migliaia di cani ma anche di gatti, molti di quali catturati per strada o rapiti dalla loro case che, dopo giorni di terrore trascorsi ammassati uno sull’altro in gabbie piccolissime con i musetti spesso legati con la corda per evitare che la “merce si sciupi”, vengono trucidati nelle maniere più crudeli: bolliti vivi, scuoiati mentre ancora respirano, picchiati a morte per renderne la carne più morbida e per procurar loro scariche di adrenalina che, secondo barbare credenze, servirebbe a potenziare l’energia sessuale di chi la consuma. E qui Lega Nazionale per la Difesa del Cane ferma volutamente la descrizione delle nefandezze che avvengono al cosiddetto “Festival”. Nefandezze che ci feriscono nel profondo dl cuore e che abbiamo visto dettagliatamente documentate da decine di filmati girati sotto copertura da associazioni internazionali e da attivisti locali che per fortuna stanno via via aumentando e prendendo coscienza che gli animali non sono esseri da torturare e macellare tra mille sofferenze.
Purtroppo c’è da aggiungere che la “sagra” di Yulin è solamente la punta dell’iceberg di una “tradizione” diffusa in molti Paesi dell’estremo oriente, dalle due Coree alle Filippine, dalla Thailandia al Vietnam anche se in alcune di queste nazione ufficialmente sarebbe vietata. Ma l’aspetto più inquietante del consumo alimentare di cani e di gatti che per noi sono veri e propri compagni di vita è l’assordante silenzio dei governi di tutto il pianeta nei confronti di questo scempio. Mentre ai quattro angoli della terra i cittadini manifestano indignazione, dolore, disperazione per i tormenti inflitti a questi esseri indifesi, presidenti, premier, politici, capitani d’industria, organizzatori di grandi eventi sportivi non solo tacciono come se queste mattanze non esistessero ma sembrano infastiditi dalle proteste della gente che potrebbero incrinare i rapporti diplomatico-affaristici con Paesi che stanno diventando le più grandi potenze economiche del mondo.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane e animalisti dal canto loro però possono contribuire a diffondere la consapevolezza di quanto avviene e sostenere, solidarizzando con loro, chi vive in quei territori e si batte affinché governi come quello cinese, oltre che dell’arricchimento finanziario, si occupi della crescita culturale dei propri abitanti promulgando leggi per la protezione e la tutela degli animali. Come? Sottoscriviamo le centinaia di petizioni che chiedono di abolire il Festival di Yulin come quella di Duo Duo Animal Welfare Project o quella dell’internazionale Human Society international o del sito Care2 petition Basta solo un clic per dire che gli animali non soltanto non si mangiano ma non si torturano e non si maltrattano.
19 giugno 2015
Fonte Lega del Cane
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Ufficio Stampa
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