Inserita in Cultura il 15/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
I ART/TEATRO: CON TIFÈO AL VIA LA QUADRILOGIA DI DRAMMATURGIE VIRTUALI DI RETÀBLO PER I ART IL DEBUTTO A PIAZZA ARMERINA, POI POZZALLO
PIAZZA ARMERINA, 16 giugno | Teatro Garibaldi, ore 21 POZZALLO, 20 giugno | Cine Teatro Giardino, ore 21 CATANIA, 1 settembre | Centro Zo, ore 21 PALERMO, 9 settembre | Cantieri Culturali alla Zisa, ore 21
Prende il via da Piazza Armerina (16 giugno, Teatro Garibaldi, ore 21) e Pozzallo (20 giugno, Cine Teatro Giardino, ore 21) con il “Tifèo”, la storia del mostro dalle cento teste sepolto vivo da Zeus sotto la Sicilia, l’inedita quadrilogia di drammaturgie virtuali elaborate dalla compagnia Retàblo per la sezione teatro del Festival I ART, il grande contenitore di eventi multidisciplinari incluso nell’omonimo progetto comunitario, ideato e diretto da I World e con il Comune di Catania ente capofila. Ingresso gratuito, con ticket al botteghino, fino a esaurimento posti. Il Tifeo sarà a Catania e Palermo in settembre.
Il progetto di Retablo s’intitola Kthack, sintesi delle parole Katàne e Hack, e farà da fil rouge dei quattro spettacoli ideati per drammaturgie virtuali in impianti scenici tridimensionali: “Tifeo”, “De Cìnere”, “Soggiornando Vicino” e “Non si vive nemmeno una volta”. “Da una parte – spiega Turi Zinna, che firma la drammaturgia e la scrittura scenica di Tifeo – ci sono il territorio etneo e la città che siede sulle sue falde, per nove volte distrutta e sepolta sotto la lava: il più grande monumento mondiale all´oblio, alla rimozione e alla continua rinascita dalle ceneri di una memoria dimenticata. Dall´altra parte il mondo delle nuove tecnologie e della ricerca di modi non standardizzati di fruirne l´esperienza. Il tema che li accomuna è il linguaggio non lineare dell´inconscio, del mito, della decostruzione / distruzione / ricostruzione della realtà. Un approccio plurale affidato allo sguardo visionario di diverse competenze artistiche”.
Per il Tifèo, Turi Zinna, Fabio Grasso e Giancarlo Trimarchi si confrontano con l´energia rivoluzionaria del mostruoso gigante dalle cento teste e dalle cento braccia serpigne Tifeo, sepolto vivo da Zeus sotto l´intera massa dell´isola siciliana, con la testa schiacciata dal vulcano. Reietto, esiliato fuori dai confini translucidi della ben ordinata civiltà olimpica, il figlio della Terra e del Tartaro squarcia la superficie che lo cela seminando panico, cataclismi e tumulti nell´intimo del fortino occidentale.
Dal 1989 Retablo crea, produce e promuove drammaturgia contemporanea. Ha portato in scena numerosi autori mai rappresentati prima in Italia tra cui il venezuelano José Ignacio Cabrujas e il tedesco Daniel Call rispettivamente con i testi Acto Cultural e Das Kammerspiel. Fra le collaborazioni di prestigio Judith Malina e Hanon Reznikov del Living Theatre.
TIFÈO Ideazione Drammaturgia e Scrittura Scenica Turi Zinna Suono Giancarlo Trimarchi e Fabio Grasso Luci e Direzione di Palcoscenico Aldo Ciulla Stage Design, Interactive Video Design Luca Pulvirenti / Mammasonica /labs Assistente alla Regia Adriana Carta con Turi Zinna Voce e Performance Fabio Grasso Tastiere Giancarlo Trimarchi Laptop / Elaborazioni elettroniche PIAZZA ARMERINA, 16 giugno | Teatro Garibaldi, ore 21 POZZALLO, 20 giugno | Cine Teatro Giardino, ore 21 CATANIA, 1 settembre | Centro Zo, ore 21 PALERMO, 9 settembre | Cantieri Culturali alla Zisa, ore 21
DE CINERE Progetto KThack a cura di RETABLO Drammaturgia Maria Arena e Daniela Orlando Performance Daniela Orlando, con la partecipazione di Lucilla Scalia Stage Design, Interactive Video Design Luca Pulvirenti / Mammasonica /labs Suono Giancarlo Trimarchi e Fabio Grasso Luci e Direzione di Palcoscenico Aldo Ciulla Regia Maria Arena
CATANIA, 2 settembre |Centro Zo ore 21 PALERMO 10 Settembre |Spazio Tre Navate | Cantieri Culturali alla Zisa ore 21 Melior De Cinere Surgo è l´iscrizione sotto il bassorilievo raffigurante l´Araba Fenice sovrastante l´arco della Porta Ferdinandea. Simbolo meno noto della città di Catania. Maria Arena e Daniela Orlando reinventano il tragitto ciclico di morte e rinascita della Fenice sulle note dell’arpa di Lucilla Scalia. Qui Phoenix non riesce a morire nel suo nido-tomba, perché ha dimenticato il suo compito e così non può rinascere. Il ciclo è interrotto, bloccato nell’oblio di albe infinite senza tramonti in una terra desolata e corrotta. Può ancora compiersi il suo destino?
SOGGIORNANDO VICINO Progetto KThack a cura di RETABLO Ideazione Turi Zinna e Carmelo Failla liberamente ispirato all´omonimo racconto di Salvatore Salemi Performance Turi Zinna Stage Design, Interactive Video Design Luca Pulvirenti / Mammasonica /labs Suono Giancarlo Trimarchi e Fabio Grasso Luci e Direzione di Palcoscenico Aldo Ciulla Regia Federico Magnano San Lio
CATANIA, 3 Settembre Centro Zo ore 21 PALERMO, 11 Settembre Spazio Tre Navate |Cantieri Culturali alla Zisa ore 21 Soggiornando Vicino è una delle pochissime opere pubblicate di una figura leggendaria e al tempo stesso semisconosciuta del novecento letterario catanese, Turi Salemi. La maggior parte della sua produzione poetica andò dispersa, poiché aveva già assolto al suo compito, l’essere declamata al momento in cui la si scrive. Scriveva su supporti improvvisati, tovaglioli, sottobicchieri, di getto, senza nemmeno una cancellatura, senza correggere nulla, come un jazzista del bebop. Federico Magnano restituisce lo spleen allucinato dell´opera in cui il poeta si trasmuta in un foglio di cartasciuga sul quale s´imprime la droppin´ voice della sua amata.
NON SI VIVE NEMMENO UNA VOLTA Progetto KThack a cura di RETABLO Ideazione, drammaturgia, performance e regia Maria Piera Regoli Suono Giancarlo Trimarchi e Fabio Grasso Stage Design, Interactive Video Design Luca Pulvirenti / Mammasonica /labs Luci e Direzione di Palcoscenico Aldo Ciulla
CATANIA 4 Settembre Centro Zo ore 21 PALERMO 12 Settembre Spazio Tre Navate |Cantieri Culturali alla Zisa ore 21 Una Demetra, madre in coma vigile, ha rimosso il trauma del rapimento di Ade del frutto del suo ventre. La realtà del presente ha fagocitato e inghiottito nel buio la realtà vissuta. Maria Piera Regoli propone una performance nella quale la donna ripartorisce in serie nuove divine fanciulle. Procede per inconsapevolezze successive. Conserva il trauma di ciò che è stato, ma lo cela alla coscienza di ciò che genera.
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