Inserita in Un caffè con... il 30/05/2013
da redazione
Il giornalista modello
A me il sindaco di Erice sta simpatico, ve lo confesso. Non so se possiamo definirci amici ma certamente è fra quelli che apprezzo, quanto meno per l’impegno e la passione che mette in ciò che fa. Mi fa arrabbiare, però, quando non si rende conto di quello che dice: la passione di cui sopra, evidentemente, lo porta ad esagerare e, talvolta, anche a pagarne le conseguenze.
Ma veniamo al punto. Ieri avete letto, spero, il diario di bordo intitolato “l’assessore modello” dove, ironicamente, raccontavo di quello che è successo in consiglio comunale ad Erice con il sindaco che, parlando all’aula consiliare, si è riferito ad un assessore affermando che era meglio non fare passerella. Quella nota a mia firma ha suscitato qualche polemica.
Alla fine pare che la colpa dei “malintesi” fra Tranchida e l’assessore Toscano sia mia poichè avrei riportato delle frasi inesatte e le avrei decontestualizzate dando, quindi, notizia distorta. Superfluo precisare che prima di scrivere una cosa la verifico in diverse maniere, fatto sta che il sindaco Tranchida vuole sottolineare alcune cosine. Che riporto.
Dice il sindaco che “all’ incalzare del consigliere Caico per un intervento di manutenzione straordinaria di un immobile inutilizzato presso l’ex Campo Bianco, ha risposto che avrebbe invitato l’assessore Toscano a determinarsi nei confronti degli uffici senza fare “passerella”, intendendo dire che era necessario agire in maniera più incisiva rispetto alle perplessità degli uffici e dunque ad utilizzare un atteggiamento meno diplomatico.
Il sindaco, poi, si augura che, al pari, un giornalista modello approfondisca e si accerti meglio sulla fondatezza delle notizie prima di propalare, anche se in maniera ironica, informazioni distorte e non veritiere, poichè decontestualizzate, ledendo la dignità di amministratori pubblici. Ora, visto che lui stesso ribadisce anche oggi di avere parlato di “passerella”... io, da giornalista modello, mi aspetto almeno di andare in copertina su Vanity Fair.
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