Inserita in Cronaca il 23/05/2015
da Enzo Li Mandri
´SIAM PRONTI ALLA MORTE´ di Enzo Li Mandri
C’è da fare un distinguo, oggi, 23° anniversario dell’assassinio di Giovanni Falcone, saltato per aria insieme alla moglie e a coloro che credevano in lui e hanno scelto di fare questa fine, certa. È un distinguo semplice: da una parte, con Falcone, salta per aria la Legalità e la Libertà, dall’altra affondano speranze e coscienze di una Italia onesta, giusta, democratica. Per la prima abbiamo ben poco da fare; per la seconda no. Al Premier di questo Governo è piaciuto far cantare, all’inaugurazione dell’EXPO, da un coro di innocenti, l’Inno di Mameli, cambiando la strofa “siam pronti alla morte” in “siam pronti alla vita”; ma chi non lo è, o non lo vuole essere, oggi più che mai? Egli è giovane, guarda avanti! Fa bene! Io no, io sono vecchio, e non ho dimenticato gli sguardi e racconti di chi l’Italia l’ha fatta con i sacrifici, la miseria, la fame, e il sangue, e ha chiuso gli occhi disgustato da tanto sudiciume. Lui, e quelli come lui, siano pure pronti alla vita; e ai giovani, cui è stato rubato il passato e troncate le radici, auguriamo e di cuore una vita lunga e felice; ma, per quanto possano non credere, e ridere, sappiano che noi ci siamo, ancora, e con la morte nel cuore, perché di morte si parla oggi, e per l’Italia si continua a morire tra l’indifferenza di tutti e la connivenza con gli interessi privati. Noi non lasceremo che si disperda e si vanifichi il sacrificio di chi ha creduto e costruito l’Italia; noi “siamo pronti alla morte” e per chi è pronto alla morte non c’è ostacolo che lo fermi. Ci piacerebbe credere che la guerra fosse finita, ma non è così, purtroppo, non è così. Enzo Li Mandri.
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