Inserita in Cronaca il 12/05/2015
da REDAZIONE REGIONALE
DIOCESI DI TRAPANI - Nepal, nuova scossa. Una catastrofe umanitaria di vaste proporzioni.
Domenica prossima raccolta straordinaria in tutte le parrocchie. La Diocesi, attraverso la Caritas diocesana ha inviato già un primo contributo di solidarietà per i primi interventi I media hanno diffuso oggi la notizia di una nuova scossa di magnitudo 7,4 con 59 morti tra Nepal e India: la situazione in Nepal dopo il terribile sisma del 26 aprile scorso, continua ad essere drammatica con una catastrofe umanitaria di vaste proporzioni. A causa della straordinaria gravità di questo sisma, dopo lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi dell’otto per mille disposto nei giorni scorsi, la Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, ha indetto una colletta nazionale domenica 17 maggio 2015 come segno dell’unità e della concreta solidarietà di tutti i credenti. La Chiesa di Trapani, che nell’immediatezza del sisma ha inviato un primo contributo in denaro a Caritas italiana per i primi aiuti, partecipa con una raccolta straordinaria che si terrà domenica prossima 17 Maggio in tutte le parrocchie della Diocesi nel corso delle celebrazioni dell’Eucarestia della domenica. Le offerte raccolte saranno inviate a Caritas Italiana. L’impegno di Caritas Italiana Caritas è presente in Nepal ed è sostenuta negli interventi da Caritas India e da tutta la rete Caritas. Dopo essersi concentrati sugli aiuti agli sfollati nella capitale, da giorni dei team Caritas hanno raggiunto alcune zone più periferiche come Gordkha, Sindhupalanchowk, Nuwakot, Lamjung, Rasuwa, Dhadhing, Kavre e Okheldhuga. Le priorità dei primi giorni restano cibo, acqua e riparo. Finora sono state raggiunte circa 4.000 famiglie e già distribuiti 3.000 teloni cerati e 10.000 tende. Caritas Nepal ha poi lanciato un piano di intervento organico in favore di 20.000 famiglie (circa 100.000 persone) per i prossimi due mesi, con un costo di oltre 2,5 milioni di euro. Il piano prevede la distribuzione di: - kit per alloggi temporanei: teloni, corde, materassini, coperte; - kit di generi non alimentari di prima necessità (lampade ad energia solare, taniche, secchi, pentole e utensili da cucina); - pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua; - kit igienico-sanitari. L’intervento è rivolto alle famiglie che le cui abitazioni sono crollate o sono state severamente danneggiate, con priorità per le più vulnerabili quali: donne capofamiglia, minori non accompagnati e disabili. Caritas Nepal prevede anche un accompagnamento e attività di formazione nell’utilizzo dei materiali forniti, oltre che un monitoraggio successivo, anche al fine di prevenire abusi e sfruttamento soprattutto nei casi di maggiore vulnerabilità. Si sta inoltre predisponendo la raccolta dei bisogni per la fornitura di sostegno psicosociale e per l’impostazione di un successivo piano di ricostruzione e riattivazione socio-economica. Il direttore di Caritas Nepal, padre Pius Perumana S.J., ha dichiarato subito dopo il sisma: «Si tratta del peggior terremoto di cui ho mai avuto esperienza; le scosse di assestamento sono state ancora molto forti e da quello che possiamo constatare al momento potrebbe trattarsi di una una situazione di grave emergenza». Al primo esame, ci sono moltissimi danni fisici, con il crollo di molti edifici, e molti altri che presentano crepe. «Grazie al cielo - aggiunge padre Pius - il terremoto si è verificato di giorno e durante una festività, cogliendo quindi molte delle persone all´aperto».
Caritas ha lanciato un appello alla solidarietà internazionale, sottolineando che con 25 euro si possono fornire alimenti liofilizzati per una famiglia per un mese, mentre con 10 euro si può assicurare acqua per una famiglia per una settimana, oppure una tenda per ospitare 3 famiglie, oppure 30 kg di riso, sufficienti per una famiglia per un mese.
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