Inserita in Cronaca il 17/05/2013
da redazione
Grande Migliore ha riaperto ed è subito ressa alle casse
Se proprio due giorni fa l’Istat informava di come il PIL italiano fosse calato per il settimo trimestre consecutivo (oggi come due anni fa), segnando un record negativo assoluto e fotografando un’economia completamente immobile, ieri un’istantanea sicuramente diversa è stata quella nella quale moltissimi trapanesi sono stati immortalati. Stiamo parlando della riapertura di Grande Migliore sul lungomare Dante Alighieri a Trapani.
Nessun centro commerciale, probabilmente, vanta una rassegna stampa come la catena che da qualche tempo è sotto le ali della famiglia Bellavia di Palermo. Alle spalle dello storico marchio, come noto, c’è una storia travagliata con due picchi a segnarne i passi fondamentali: il primo che riguarda l’ascesa ed il secondo, il più dolente e non solo per la società, che ne ha caratterizzato la discesa fino alla sua chiusura e con essa il licenziamento dei 57 lavoratori.
Oggi la parola crisi non fa quasi più rumore ma la parola disoccupazione o licenziamento brucia. E tanto. Soprattutto sulla pelle di chi ne viene colpito. La cronaca racconta, oltre la crisi, di gente che si uccide e che uccide per aver perso il lavoro. Quando Migliore chiuse i battenti, anche a Trapani, si era appena intravista la crisi che ha colpito un po’ tutto il pianeta e forse nessuno diede tanto peso a quanto stesse avvenendo. Tranne coloro, ovviamente, che rimasero a casa. Erano cinquantasette e nessuno di loro si arrese all’assegno di disoccupazione. In un dibattito televisivo, qualche mese fa, qualcuno etichettò i siciliani come gente che vive per (e con) gli assegni di disoccupazione.
Una sorta di escamotage, intendevano, per non lavorare. Non era il caso di quei 57 nè di tanti altri che si ritrovano senza più un posto di lavoro. Oggi, comunque, la storia che si racconta in queste pagine è anche quella di quei cinquantasette lavoratori che hanno combattuto come meglio potevano, urlando il loro disagio fino alla riapertura di Grande Migliore. Interi nuclei familiari che hanno portato avanti proteste più o meno silenziose, scioperi, incatenamenti. Sono stati supportati dai sindacati che, finalmente, sono riusciti a siglare un accordo con l’azienda che, nel frattempo, a Palermo, è stata rilevata dalla famiglia Bellavia, imprenditori palermitani proprietari anche del marchio di arredi “Casa Crea”.
L’accordo portato a termine dopo ampie trattative ha consentito la riassunzione di quei 57 lavoratori, di cui 36 full time e 21 par-time. La storia di Grande Migliore si conclude con un finale positivo. O forse, è meglio dire, ricomincia da qui. Ieri a festeggiare la riapertura del centro tantissimi trapanesi. A tagliare il nastro, prima dell’apertura al pubblico, il sindaco di Erice Giacomo Tranchida, gli onorevoli Nino Oddo, Baldo Gucciardi e Roberto Helg, Presidente della Camera di commercio di Palermo.
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