Inserita in Cronaca il 07/05/2013
da redazione
Una settimana con le vele al vento, vince Trapani e vincono i trapanesi
Cielo limpido, sole caldo e un vento che promette bene per l’ultima giornata di regate dell’Rc44. Trapani ancora protagonista e ancora meta per un viaggio che porta dritto alla banchina del porto dove delle hostess, vestite di bianco e azzurro, aspettano ospiti e stampa per accoglierli nelle due imbarcazioni che seguiranno da vicino le performance degli equipaggi in gara.
Rinverdire fasti datati Louis Voutton Cup 2005 non è semplice ma l’aria che si respira è comunque quella dell’avvenimento che sposa stile, sport e una mondanità che aggiunge valore alla città stessa. Quando l’aereo è atterrato a Birgi non trasportava solo il sottoscritto ma anche una forte dose di scetticismo su una manifestazione che rischiava di diventare solo una delle tante medaglie da appendere al muro dei ricordi.
Ebbene così non è stato, il vento che ha spinto le vele e i gennaker delle varie imbarcazioni ha dato nuovo vigore anche alla terraferma, ha creato mille eventi nell’evento e ha sviluppato la voglia e la necessità di coinvolgere ed essere coinvolti nello stesso. Una delle peculiarità dello sport è il coinvolgere e anche questa volta Trapani ha risposto in modo eccelso e con uno stile che ben si sposa con questa città che, anno dopo anno, si trasforma e trasforma i trapanesi stessi in attori protagonisti di una stagione che dal 2005 la vede città ideale per la vela nazionale ed internazionale.
Si, i trapanesi non si sono limitati a vivere l’evento in modo passivo, da spettatori.
Hanno voluto dare la loro impronta e hanno voluto e cercato di essere parte integrante di questo. Non solo la tensostruttura della Rc44 Cup quindi, non solo gli incontri e le dirette dal mare antistante ma una città che pullulava di iniziative. Iniziative che portavano anche il marchio del Festival del Vento, un brand nuovo ma che si è ritagliato il suo posto con mostre on the road, serate danzanti, mercatini e concerti.
Tutto nel giusto panorama di una città-bomboniera come è diventata Trapani, senza eccessi se non di qualità. Se anni fa la città si risvegliò radicalmente ricostruita nella sua forma, come un bel contenitore oggi, quello che si vede, è che si sta riempiendo di contenuti.
Contenuti che hanno bisogno di continuità, di vele sempre gonfie di nuove iniziative che coinvolgano non sempre i soliti noti ma più strati di popolazione. In questo modo ogni evento si staccherà dal muro dei ricordi e troverà la sua unicità. Come ha fatto in soli quattordici giorni di organizzazione il Festival del Vento. Si può fare di più, certo. Ma l’importante è partire.
Questa settimana non ha vinto solo l’equipaggio inglese con la sua chiglia sinuosa, questa settimana ha vinto, una volta in più, la città. Una città che passo dopo passo inizia a capire la differenza che c’è tra fare qualcosa che rimanga nel passato e qualcosa che rimanga nella storia.
Alessandro Ambrosini
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