Inserita in Cronaca il 01/03/2015
da REDAZIONE REGIONALE
ROTARY CASTELLAMMARE - SI CONCLUDE IL SERVICE SULLA PREVENZIONE DELLA DISLESSIA DEL ROTARY DI CASTELLAMMARE SEGESTA TERRE DEGLI ELIMI E DELLO STUDIO VICTOR
(Castellammare del Golfo / Tp. 01.03.2015) SI è concluso, con l’ultimo screening gratuito nell’ultima classe coinvolta del Plesso Francesco Crispi, dell’Istituto Comprensivo Pitrè, diretto con grande professionalità e competenza dalla preside Graziella Sabella, il progetto di service, del Rotary Club di Castellammare del Golfo Segesta Terre degli Elimi, voluto dalla presidente, la farmacista Clelia Anania, denominato “Sogna un futuro anche tu…”, e finalizzato all’accertamento della presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento negli alunni oggetto dello screening. Il tutto in forma gratuita, grazie al contributo volontario dei soci Filippo Nobile e Vincenzo Bussa, entrambi pedagogisti clinici, l’uno docente di Scienze Umane al Liceo, l’altro docente e teologo, e del loro studio, il Centro Studio Pedagogico Clinico Victor di Palermo, L’incontro, l’ultimo di una lunga serie, iniziati a metà di Novembre, ha visto, questa volta, l’intervento dei pedagogisti, Simona Lumetta, Gaetano Vitale e Rosanna Bongiorno, sotto la guida del pedagogista clinico Vincenzo Bussa. Per l’occasione con la preside Graziella Sabella anche il presidente del Rotary Clelia Anania ed alcuni soci, oltre a quelli impegnati nello screening. “Nella scuola il 10 - 15% degli alunni (2-3 per classe, da 50 a 75 mila in tutta Italia) ha difficoltà a svolgere le normali attività (leggere, scrivere, far di conto); nella scuola secondaria inferiore tale dato sale al 20 - 25%. Circa il 5% del totale della popolazione scolastica presenta disturbi specifici di apprendimento (DSA), definiti genericamente dislessia” ha precisato Filippo Nobile nel dare il senso dell’iniziativa. “Un disturbo specifico di apprendimento, se individuato e affrontato in tempo, si può certamente ridurre” ha inciso la presidente Clelia Anania. “A partire da queste considerazioni, stante la gravità della situazione, diviene evidente la necessità di intervenire con urgenza per fornire mezzi e metodologie per dare risposta al problema: lo screening come risposta primaria” ha precisato Vincenzo Bussa, anche lui impegnato nell’attività di service offerto dal Rotary Club. “Lo screening, nella sua prima seduta, è stato condotto su un numero considerevole di soggetti in maniera collettiva (contemporaneamente su tutti i soggetti) o in maniera individuale (ad un singolo soggetto). Esso non deve mai essere confuso con l’attività diagnostica, in altri termini, pur contemplando l’uso di alcuni strumenti e alcune procedure usate nelle attività diagnostiche, lo screening non è mai uno strumento diagnostico, esso infatti elude alcune informazioni indispensabili ai fini di una buona diagnosi (ad es. anamnesi personale e familiare, uso di test per l’apprezzamento del livello cognitivo globale, la valutazione del linguaggio recettivo/espressivo ecc). Uno screening di natura correlazionale, tuttavia, se costruito con buoni criteri di selezione si rileva fortemente correlato con le successive diagnosi di dislessia” ha continuato Filippo Nobile. Obiettivo del progetto era quello di effettuare uno screening per individuare situazioni di difficoltà di apprendimento negli alunni e fornire, nel contempo, agli insegnanti strumenti teorici e pratici per riconoscere i DSA e per intervenire a livello didattico. Lo screening è fondamentale nella scuola in quanto l’esigenza degli insegnanti sembra essere quella di poter segnalare ai genitori, con un minimo margine di errore, la probabilità che il loro figlio sia affetto da dislessia e quindi essere in grado di suggerire l’opportunità di effettuare una visita specialistica per una diagnosi vera e propria. Una diagnosi di dislessia richiede la disponibilità di operatori clinici esperti, che sono in numero ridotto rispetto alle necessità e che dovrebbero esaminare ciascun bambino della popolazione scolastica potenzialmente affetta, anche per poter escludere la presenza di disturbi. Per molti alunni l’esito dello screening ha rappresentato la prima segnalazione. Le attività di screening hanno previsto la presenza del docente che ha svolto la funzione di osservatore, affinché abbia potuto approfondire la propria conoscenza dei vissuti emotivi, affettivi, sociali e relazionali dei propri alunni e la capacità di individuazione e risoluzione di eventuali difficoltà di apprendimento. “Il Rotary - ha concluso la presidente del Club Clelia Anania - attarverso la gratuita, e lo ripeto perché è cosa rara ed inusuale nella nostra società, consulenza di alcuni nostro soci, a cui va il mio sentito grazie, e la riconoscenza del Club, è riuscito, davvero, senza giochi di parole, a fare service; come service è stato quello in spiaggia, per l’intera stagione estiva, al lido Pirata, e come lo è stata la consulenza gratuita, presso lo Studio Clinico Pedagogico Victor, per soggetto autistici. A Filippo Nobile e Vincenzo Bussa, il mio grazie più sentito. La loro infinita disponibilità non ha modo di essere ripagata se non dalla profonda adesione alle finalità del Rotary cui tutti dovremmo pensare nel nostro agire quotidiano e nella nostra azione professionale. Un grazie, infine, ma non in ultimo, all’amica dirigente scolastico prof.ssa Graziella Sabella che ha creduto nel progetto, nelle misure formative proposte, e con la quale si è istaurata una colalborazione seria, che testimonia la grande attenzione della preside al territorio”.
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