Inserita in Sport il 08/12/2014
da REDAZIONE REGIONALE
Serie A: il punto sulla 14° giornata
JUVENTUS E ROMA, PARI E PATTA
Dopo la 14sima giornata di Serie A il duello a minima distanza fra Juve e Roma è rimasto invariato, senza quei colpi di scena che, dopo il pareggio fra i bianconeri e la Fiorentina, sembravano invece essere solo questione di poche ore. Dopo il brutto 0-0 con i gigliati, la Roma ha avuto la possibilità di raggiungere la Juve in vetta alla classifica, e l’ha sprecata pareggiando 2-2 all’Olimpico con un onesto Sassuolo che probabilmente avrebbe meritato il bottino pieno, dopo essere passato in vantaggio di 2 gol firmati da un incontenibile Zaza. Insomma, solita storia: quando i giallorossi hanno l’opportunità di dare la spallata alla classifica, inevitabilmente si perdono in un bicchiere d’acqua e ci annegano dentro. Colpa delle pressioni, dell’imminente sfida decisiva contro il Manchester City o della stampa che, tutte le volte che la Juve perde punti, lancia titoloni che farebbero rabbrividire il meno scaramantico dei tifosi?
LAZIO E NAPOLI AUGURANO BUON NATALE ALLE GENOVESI
Altro che terzo posto: di questo passo i biancocelesti e gli azzurri dovranno preoccuparsi di restare nella prima metà della classifica. Lazio e Napoli non sanno più vincere: hanno il merito, però, di regalare settimane di impensabili speranze alle due genovesi che, da brave provinciali, del blasone ne fanno mera materia per le pernacchie. Quest’anno il terzo posto è più che mai un’incognita: non è esattamente un bene, dato che la roulette russa in quella zona dipende più che altro dalla qualità in caduta libera delle nostre big. Tanto di cappello a Genoa e Samp, ovviamente, che passeranno un Natale inaspettatamente gioioso grazie all’insolita banda dei babbi natale napoletano-laziale: Lotito e De Laurentiis hanno già affittato il costume.
TANTI SALUTI DA MILAN E INTER
Ai saluti all’allegra combriccola delle medio-piccole che stanno scoprendo quanto sia facile osare lì dove volano le aquile, si uniscono ovviamente le milanesi con la caratteristica che più le contraddistingue: il consueto disastro calcistico domenicale. Il Milan oramai non fa più notizia da qualche settimana: nonostante ci sia sempre lo spazio per osare pensare al terzo posto, per ovvi demeriti altrui, i rossoneri finiscono sempre per regalare perle ai porci. L’ultima, in ordine cronologico, contro il Genoa: una sconfitta strameritata giunta sull’ennesima distrazione su calcio da fermo. Ma come, non si era assunto il “mago delle palle inattive” Gianni Vio per fare della difesa milanista una corazzata sui calci d’angolo e sulle punizioni? Non basterebbe l’esercito della salvezza schierato sulla linea di porta per impedire alla palla di finire in rete. Normale quando pretendi di andare in Europa con un’accozzaglia di parametri 0, quando la qualità del tuo centrocampo dipende da un giocatore (Montolivo) che è lento anche senza operazioni al ginocchio, e quando ti auguri di segnare sperando in quel magnifico terzino che El Shaarawy è oramai diventato. E i nerazzurri? Hanno riportato sulla panchina Mancini, sperando che si ripetesse il miracolo dell’Inter pigliatutto di qualche anno fa: hanno sbagliato era geologica, Calciopoli si è estinta da un po’. Cara Serie A, tanti saluti da Milano.
Gabriele Li Mandri
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