Inserita in Politica il 22/11/2014
da REDAZIONE REGIONALE
FILLEA-CGIL • FILCA-CISL • FENEAL-UIL TRAPANI
Blocco dei lavori al porto di Trapani: i segretari di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil chiedono al Prefetto un incontro urgente. “Necessario trovare soluzioni per la ripresa dei lavori fermi da aprile scorso”
Trapani 22-11-2014. “Il blocco dei lavori al porto di Trapani sta accrescendo la lunga lista delle opere incompiute nel territorio e tra non molto incrementerà il numero, già cresciuto a dismisura, degli operai disoccupati”. E´ l´unanime e forte preoccupazione dei segretari provinciali della Fillea Cgil Enzo Palmeri, della Filca Cisl Francesco Danese e della Feneal Uil Giuseppe Tumbarello, per il blocco dei lavori per il rifacimento della banchina “Ronciglio” del porto di Trapani, eseguiti dalla società Sidra e dall´impresa Coling Spa, quest´ultima sequestrata agli imprenditori Morici, nell´aprile del 2013, nell´ambito di un provvedimento più ampio. I sindacalisti hanno, infatti, appreso dall´Amministratore giudiziario che la Sidra – Società Italiana Dragaggi Spa - non intende più continuare a versare capitali per l´ultimazione dell´opera, un appalto da 41 milioni di euro, aggiudicato nel 2004 da un´associazione temporanea di imprese e i cui lavori sono fermi dallo scorso aprile. Con una lettera inviata al prefetto Leopoldo Falco i segretari delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto, pertanto, la convocazione di incontro urgente “al fine di verificare la possibilità di trovare soluzioni per la ripresa dei lavori al porto di Trapani coinvolgendo anche i Ministeri competenti e l´Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. “Il blocco dei lavori del porto – affermano Palmeri, Danese e Tumbarello – rappresenta un fatto grave che desta preoccupazione perché a distanza di 10 anni dall´aggiudicazione dell´appalto l´opera è ancora incompiuta determinando pesanti ripercussioni a danno degli operatori del settore marittimo e portuale, dello sviluppo economico del territorio trapanese e, non ultimo, degli operai che hanno eseguito i lavori”. La Fillea, la Filca e la Fenal lanciano, infine, l´allarme proprio per i 23 operai che ultimato il periodo di cassa integrazione guadagni ordinaria resteranno senza alcuna fonte di reddito. “L´elenco degli operai disoccupati - affermano i sindacalisti – in provincia di Trapani conta già circa 6 mila addetti in meno, una lista che bisogna progressivamente ridurre piuttosto che incrementare con nuove maestranze senza lavoro”.
L’ufficio stampa della Cgil Maria Emanuela Ingoglia
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