Inserita in Cronaca il 05/06/2014
da Michele Caltagirone
Paceco, la vecchia pescheria verso la riqualificazione
“I locali della vecchia pescheria comunale potrebbero essere utilizzati dal punto di vista culturale: le particolari caratteristiche architettoniche ed estetiche, potrebbero essere sfruttate per far divenire quel luogo una sorta di galleria d’arte all’aperto da mettere a disposizione di artisti, locali e non, per mostre, esposizioni, nonch´ per attività didattiche mirate alla divulgazione ai giovanissimi delle arti pittoriche e/o fotografiche”. Lo scrive l’assessore ai Lavori Pubblici, Pietro Cusenza, in risposta ad una interpellanza dei consiglieri comunali Salvatore Bucaida e Diego Ciulla, spiegando che “è difficilmente ipotizzabile un futuro utilizzo dei locali della pescheria comunale secondo la loro destinazione originaria, poich´ i locali non sono dotati di autorizzazione igienico-sanitaria e quindi non possono essere utilizzati come mercato ittico, in quanto mancanti di spogliatoio e servizio igienico; inoltre, i locali sono all’aria aperta e quindi soggetti all’azione dell’inquinamento atmosferico nonch´ facilmente accessibili da parte di insetti e altri animali”. Nella risposta, che è stata indirizzata anche alla presidente del Consiglio comunale, Marilena Cognata, l’assessore Cusenza ricorda che “l’immobile è soggetto a vincolo da parte della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali” e che, quindi, “allo stato è da scartare a priori la possibilità di realizzare lo spogliatoio e il servizio igienico all’interno dei locali della pescheria, in quanto ciò, oltre a stravolgere le caratteristiche architettoniche ed estetiche che si è cercato nel passato di conservare, determinerebbe comunque la perdita di gran parte dello spazio commercialmente utilizzabile, e quello che resterebbe sarebbe assolutamente insufficiente e residuale. Nel tempo – aggiunge – si è parlato di un utilizzo dei locali come luogo di vendita di prodotti agricoli locali, ma tale ipotesi ha avuto pareri contraddittori ed ha inoltre trovato la netta opposizione delle tante attività commerciali del comparto ortofrutticolo già presenti sul territorio”.
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