Inserita in Politica il 10/11/2022
da Massimo Piccolo
Meloni, e...la Repubblica delle banane.
Giorni fa, “IL” Presidente del consiglio dei ministri della Repubblica italiana, ha affermato che “…non siamo più la Repubblica delle banane…”.
A beneficio di coloro che non conoscono ancora l’origine del modo di dire “Repubblica delle banane”, mi permetto di illustrarlo.
Anzi, per non sbagliare ho fatto (ulteriori) ricerche del tema, ed ho trovato una cosa interessante. Ma ve la dico dopo avere illustrato l’origine storica di questa affermazione (a parte libri e film).
Riporto qui di seguito la trascrizione di quanto riportato in un video di “Nova Lectio”, del bravissimo Simone Guidi, del quale riporto in calce il link (per quelli “dubbiosi”) del video medesimo.
“Negli anni “50 del secolo scorso, la neonata Cia (sì, quella, quella…nata nel 1947 per fare attività controrivoluzionarie, specie in America latina), sotto la direzione di Allen Dulles, realizzò la sua prima operazione segreta su larga scala.
Questo, ai danni del presidente guatelmalteco, Jacopo Arbenz Guzman. Al suo posto (sempre la Cia, n.d.a.) installo’ un successore più, diciamo così, flessibile: Castillo Armas. Guzman, come ammettono oggi gli analisti della Cia, e la maggior parte degli storici, stava cercando di attuare un programma economico sulla falsa riga del New Deal di Roosevelt (Presidente Usa dal 1933 al 1945, n.d.a), per modernizzare e umanizzare la feroce economia che governava l’universo delle piantagioni in Guatemala.
Il suo unico crimine (di Guzman, n.d.a.) fu quello di espropriare, con piena indennità, le terre incolte della “United Fruit Company” e legalizzare il Partito comunista. Entrambi atti inaccettabili dal punto di vista di Washington dei primi anni “50.
Sì, quella che oggi è la “Chiquita” ma che all’epoca si chiamava United Fruit Company, favorì l’ascesa di un dittatore.
L’intervento delle multinazionali non era certo una sorpresa pasquale: Come riportato da diverse testate giornalistiche, un certo numero di multinazionali, tra cui un’azienda di macchine, una di bibite gasate, e un’altra di gustose banane, sono state accusate negli ultimi anni, di lavorare a stretto contatto con gli squadroni della morte latino americani – responsabili di centinaia di migliaia di uccisioni in tutto l’emisfero (latino-americano, n.d.a.) negli anni “70 e “80 – per contrastare organizzazioni sindacali.
Fonti riportate dallo storico Greg Grandin (“Empire’s workshop , United states and the rise of the new imperialism” - ). Non da Simone Guidi".
Comunque, se avete tempo e modo, in questo video (dura poco) ci sono altre e non meno interessanti notizie sul paese noto esportatore di democrazia ed importatore di …banane.
Ecco da dove viene il modo di dire “Repubblica delle banane”.
Ma vi dico cosa ho trovato in molte altre fonti (che potrete trovare nel web).
Quando queste fonti descrivono il modo di dire (Rep. banane), dicono che è un modo di dire che si usava nei paesi latino americani, in quanto essi erano paesi oligarchici e corrotti, e quindi instabili politicamente.
Ma, sempre questi siti, si guardano bene dall’indicare, quale paese “perturbatore”, il noto paese “esportatore di democrazia”. Non so se mi sono spiegato.
Ora, “IL” presidente Meloni, la conosce questa storia? Mi sa che, a insaputa di Ella, “IL” presidente non si sia accorto che noi già, come diceva Totò: “Lo nacquimo” (Rep. Banane).
Perché? Non voglio dilungarmi. In primis perché abbiamo perso la 2a Guerra mondiale... ergo, siamo "prigionieri" della cappa dei vincitori.
Non abbiamo assolutamente autonomia strategica in nessun campo.
E non lo dico io, ma Dario Fabbri, quello di Limes (non ho a portata di mano il link, scusate).
Enrico Mattei, ci voleva far diventare una potenza energetica globale (cosa che in parte aveva già realizzato), a scapito delle compagnie Usa e francesi, e fu ucciso nel famoso attentato che fece cadere il suo velivolo;
Aldo Moro ha cercato di rendere l’Italia politicamente libera dalla “cappa” Usa, e fu ucciso dalle c.d. “Brigate rosse” (con la connivenza di politici italiani cinici ed invidiosi della statura di Moro - e sono buono -);
La Germania e la Francia (i più noti paesi UE), calpestano periodicamente le “regole” UE, e nessuno si straccia le vesti.
In ultimo, Malta, dico M-a-l-t-a (!), dice alle navi Ong che non vogliono farle entrare nei porti maltesi, e che non gli importa dei naufraghi/migranti: e nessuno dice una parola. Lo fa l’Italia: apriti cielo!
Cara “IL” presidente Meloni: come vuole chiamare la Repubblica italiana?
E’ sicura che “Repubblica delle banane”, a nostra insaputa, non lo siamo già?
Oltre alle solite frasi “roboanti”, potrebbe (ma non può, e lei lo sa…) cortesemente dare “più sostanza” alle sue affermazioni? Grazie. Chiedo per un amico.
Massimo Piccolo
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(video di Simone Guidi : “Come Stati uniti e Cia hanno distrutto l’America latina”) https://www.youtube.com/watch?v=MMLWhFfsuHE
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