Inserita in Politica il 07/01/2022
da Patrizia Carcagno
Portavoce, il sindaco Miccichè rinnova l’incarico ad un pubblicista per tutto il 2022.
Il Sindaco Franco Miccichè con propria determina ha rinnovato l’incarico per tutto il 2022 al pubblicista Camillo Bosio per un costo di 24 mila euro lordi. Disattendendo quindi tutte le indicazioni provenienti a suo tempo dai sindacati di categoria dei giornalisti, Miccichè, nel solco di una analoga scelta effettuata dal suo predecessore Calogero Firetto, procede ancora con un incarico “intuitu personae”. Il sindaco è passato pertanto da una nomina a titolo gratuito fatta ad un giornalista professionista pensionato ad un incarico a titolo oneroso fatta ad un pubblicista iscritto da qualche anno all’Albo. “Un’assoluta contraddizione- scrive il SAGI. “ Appaiono come scelte che guardano più alla situazione contingente dell’amico giornalista di turno che ad un modo serio e professionale di provvedere alla comunicazione istituzionale dell’Ente”. “Il sindaco dimostra- secondo il SAGI- di non volere affrontare in modo serio la questione ed in particolare, così come suggerito dal sindacato, alla creazione di un vero e proprio Ufficio Stampa che possa diffondere in modo stabile l’attività anche della sua giunta e dell’intero consiglio comunale. E tutto ciò nonostante la nostra disponibilità a collaborare per la soluzione più adeguata”. “Ribadiamo- precisa il SAGI- che è facoltà del Sindaco, rimanendo il rispetto della capacità del bilancio comunale, nominare un portavoce che risponde solo a lui e non un addetto stampa”. “Ancora una volta si chiede- considerata l´attuale e nota situazione finanziaria dell´Ente al fine, per l’appunto, di non appesantire ulteriormente sulle già deficitarie casse comunali- di decurtare significativamente gli emolumenti previsti per tale figura professionale, ristorandola magari con rimborsi spese e di andare avanti speditamente con la nomina, attraverso un regolare bando, di un addetto stampa ”. Considerato il ruolo limitato che svolge per legge il portavoce nell’ambito della comunicazione pubblica, riteniamo questa una spesa eccessiva e dispendiosa totalmente a carico dell’intera collettività agrigentina.
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