Inserita in Politica il 21/12/2021
da Patrizia Carcagno
Rinviata l´entrata in vigore del regime dell´IVA per il Terzo Settore, grazie anche alle battaglie dell´A.N.A.S.
Rinviata l´entrata in vigore dell´articolo 5 del decreto relativo al collegato fiscale, riguardo all´introduzione dell´IVA anche per il mondo del terzo settore. Punto della notizia l´onorevole Palmieri con un tweet, il quale ringrazia tutti i deputati della maggioranza che hanno votato il rinvio dell’entrata in vigore al 2024 del regime dell´IVA anche per il terzo settore. L´A.N.A.S., insieme ad altre associazioni, si è battuta prima di tutto per il rinvio e per continuare la battaglia affinché resti immutato il regime fiscale per il mondo del terzo settore. La presidenza dell´associazione A.N.A.S ha ringraziato tutti i deputati e tutte le associazioni che si sono impegnate affinché il regime dell´IVA fosse nelle more rinviato e, ci si augura, successivamente soppresso. Un particolare ringraziamento è stato rivolo al presidente della FITA, Avv. Carmelo pace, che, insieme all’A.N.A.S si è speso per la proroga. “Siamo consapevoli - ha continuato il presidente dell´ A.N.A.S - che tale obbligo deriva da una norma comunitaria che impone a tutti gli enti una partita IVA e quindi anche all´Italia e di conseguenza il mondo dell’intero settore.” Non è, a giudizio del presidente, possibile introdurre un regime così pesante per la gestione di semplici attività di volontariato e di solidarietà o di attività ricreative, considerate a tutti gli effetti anche attività produttive di ricchezza. Indubbiamente, conclude il presidente, si parla di una ricchezza che non può essere quantificata in termini di patrimonio, ma in termini di valore.
|
|