Inserita in Cronaca il 23/03/2021
da Cinzia Testa
Reddito di cittadinanza, stanati in Sicilia dalla Guardia di Finanza ancora i soliti furbetti. I controlli incrociati però non hanno lasciato loro scampo
Pensavano ancora di farla franca intascando illegittimamente il reddito di cittadinanza. La Guardia di Finanza ha posto fine agli indebiti percettori. Nel Trapanese, ad esempio, recentemente sono state 127 coloro che hanno introitato la misura atta a contrastare la povertà senza averne alcun diritto. Le somme percepite ammontano a circa 1,2 milioni di euro. Tra questi indebiti percettori anche due soggetti che avevano omesso di dichiarare vincite di gioco per 546 mila e 108 mila euro, mentre la legge fissa il limite massimo di introito a 12 mila euro. Un’altra persona, a Castelvetrano, ha omessoinoltre di possedere un patrimonio immobiliare, escludendo la prima casa, pari ai fini Isee a 1,2 milioni di euro menmtre altre 13 persone hanno dichiarato di essere senza lavoro, mentre in svolgevano attività irregolare. Anche nel messinese, sempre ad opera della Finanza sono state segnalate alla Procura 175 persone che hanno beneficiato della misura intascando oltre un milione di euro. In questo caso, dopo la segnalazione, l’Inps ha bloccato l’erogazione dialtri 474.417 euro. Sempre in Sicilia, a Palermo, 74 persone sono state denunciate con l’immediata revoca del beneficio alla Procura della Repubblica del capoluogo per le violazioni previste dagli articoli 3 e 7 del D.L. 4/2019. Ancora altri 17 furbetti sono stati scovati tra Partinico, Terrasini, Cinisi e San Giuseppe Jato. La Finanza ha sottoposto a sequestro preventivo le “card”, su cui venivano ancora erogate le somme. Le persone sono state denunciate secondo le disposizioni del D.L. 4/2019 che così recita“… il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio di cui all’articolo 3, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da due a sei anni. L’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio entro i termini di cui all’articolo 3, commi 8, ultimo periodo, 9 e 11, è punita con la reclusione da uno a tre anni”. Tutti questi soggetti sono stati quindi immediatamente segnalati all’Inps per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca del beneficio e per il recupero coattivo soprattutto delle somme già indebitamente percepite. Tra questi “furbetti” isolani addirittura c’era chi aveva omesso di dichiarare vincite al gioco per importi superiori a 20 mila euro ma anche proprietari di immobili. L’Inps adesso provvederà al recupero coattivo delle somme già indebitamente percepite. Operazione questa tuttavia non facile. “In particolare – affermano alla Guardia di Finanza – le persone controllate hanno prevalentemente omesso di comunicare dati e informazioni dovute riguardanti il proprio patrimonio immobiliare, le vincite al gioco per importi consistenti e trattamenti assistenziali aggiuntivi percepiti dall’Inps. In taluni casi, i beneficiari hanno anche fornito informazioni false inerenti il requisito della residenza continuativa sul territorio nazionale nei due anni antecedenti l’istanza di accesso al reddito di cittadinanza ovvero non hanno comunicato redditi derivanti dall’attività d’impresa relativi agli anni d’imposta precedente”. Per stroncare questo fenomeno il Governo ha deciso di potenziare i controlli attraverso lo scanbio di informazioni tra le diverse amministrazuioni dello Stato, che vede al centro comunque l’Inps, soggetto erogatore della misura economica.
Enza Maria Agrusa
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